La visita del Presidente della Regione Schifani a Caltanissetta ha definitivamente cancellato le speranze dei nisseni per quanto riguarda la nascita in città del quarto policlinico. Si potenzierà l'offerta sanitaria, aumenteranno i posti letto e i primari ospedalieri mano a mano che vanno in pensione saranno sostituiti da "professori universitari". È questa la contropartita della Giunta Regionale rispetto alla negazione del policlinico .
Volendo esaminare la proposta del presidente Schifani ci rendiamo conto di quanto sia inverosimile e dettata più da esigenze elettorali che dalla volontà di fare qualcosa di buono per la cittadinanza Nissena.
La sostituzione dei primari ospedalieri con professori universitari servirà solo a sistemare qualche "professore" raccomandato che verrà in città da lunedì a giovedì e poi se ne tornerà a Palermo a curare i propri affari. Il policlinico avrebbe contribuito alla crescita di tutto il territorio Nisseno e avrebbe contribuito veramente a migliorare il sistema sanitario provinciale e rendere l'offerta sanitaria degna di un capoluogo di provincia e di un ospedale di secondo livello. Tutto questo non avverrà ed è inutile fare la guerra dei poveri con Enna o Agrigento vuol dire che loro hanno una rappresentanza politica migliore della nostra, vuol dire che i loro deputati regionali e nazionali sono più organizzati, mettono da parte le rivalità e quando c'è un obiettivo concreto da raggiungere trovano il punto di una azione comune che risulta alla fine vincente.
Senza nulla avere hanno creato l'università e due facoltà di medicina e pur non comparendo nell'elenco delle migliori università italiane hanno di fatto trasformato un territorio migliorandone l'economia. A noi non è rimasto altro che una gemmazione dell'Ateneo palermitano, pur avendo strutture pronte all'uso non siamo riusciti a renderle funzionali ad una università autonoma come quella di Enna. La responsabilità è nostra, di noi cittadini che eleggiamo i nostri rappresentanti a Palermo e a Roma solo in cambio di piccole prebende per coltivare il nostro orticello o per ragioni ideologiche ormai superate e sepolte. Svegliamoci da questo torpore, iniziamo a valutare le nostre scelte politiche su persone che nella vita abbiano dimostrato di amare la nostra terra, di avere le competenze e l'onestà per amministrare nel bene, avendo fermi gli obiettivi per avviare un processo di benessere e di crescita che possa dare ricchezza e interrompere la triste migrazione dei nostri giovani.
Salvatore Giunta
Direzione Nazionale
Mezzogiorno Federato