Pubblicato il: 03/09/2015 alle 08:46
A distanza di qualche mese Matteo Salvini, leader della Lega e di ‘Noi con Salvini’, venerdì 4 settembre, tornerà a visitare il Cara di Mineo accompagnato dal segretario della Commissione nazionale Antimafia, Angelo Attaguile.
La visita di Matteo Salvini nel centro più grande d’Europa che accoglie oltre tremila presunti profughi, segue il barbaro omicidio dei due coniugi di Palagonia per il quale al momento è stato fermato un diciottenne ivoriano ospite del Cara di Mineo dallo scorso giugno, mentre si continua ad indagare per identificare eventuali complici.
Salvini e Attaguile renderanno noti dati e cifre dell’accoglienza messa in atto all’interno dal Cara di Mineo, a partire dalla circostanza che su 3.168 ospiti presenti alla data dell’11 agosto 2015, solo tre provengono dai due paesi in cui è universalmente riconosciuto un conflitto bellico in atto (tre eritrei, zero siriani). I restanti 3.165, ossia il 99,9% degli ospiti del Cara di Mineo, proviene, giusto per citare gli stati con maggiori presenze, da Nigeria (685), Gambia (510), Mali (402), Senegal (320), Pakistan (301), Bangladesh (289), Ghana (197), Costa D’Avorio (110), Guinea (75).
Critico sulla visita il deputato Erasmo Palazzotto, componente dell'ufficio di presidenza della commissione parlamentare di indagine sul sistema di accoglienza e autore di numerosi interventi e atti ispettivi sulla vicenda del CARA di Mineo. “Un ivoriano ospite del CARA di Mineo  avrebbe massacrato una famiglia per rapinarla, subito Salvini invade social e redazioni con il suo nuovo mantra: il mandante è lo Stato. Se Matteo Salvini cerca un mandante dell'omicidio di Palagonia lo cerchi a casa sua. Il Mandante del CARA di Mineo si chiama Roberto Maroni, e lui che ha ideato e voluto un ghetto disumanizzante nel bel mezzo del nulla”.
“Mineo va chiuso subito. Ma Mineo non doveva essere mai aperto, lo diciamo dal primo giorno in cui un rifugiato ha messo piede nella struttura. Eppure oggi sembra che quel centro sia capitato li per caso, che non vi siano responsabilità. Mineo va chiuso- prosegue Palazzotto-  perché è la negazione del principio stesso dell'accoglienza e non permette nessuna forma di integrazione e non perché è un residence a 5 stelle come spesso afferma Matteo Salvini. Mineo non andava aperto perché l'unica motivazione che spinge ad aprire un centro di quelle dimensioni e la grande speculazione economica che vi si può costruire attorno, come abbiamo avuto modo di vedere. Un assassino resta un assassino, sia esso norvegese, ivoriano, richiedente asilo o leghista. La responsabilità penale è individuale. Per cui ogni tentativo di criminalizzare oggi tutti gli ospiti del centro è solo sciacallaggio, ecco che alla speculazione economica si aggiunge quella politica. Mineo- conclude il deputato siciliano-  va chiuso perché fatti come quelli di Palagonia non si ripetano più e perché ad uno sciacallo come Salvini venga impedito di speculare sulla pelle dei profughi e dei Siciliani”.