Pubblicato il: 03/12/2013 alle 12:23
Un detenuto albanese ha accusato un malore la scorsa notte nel carcere di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, e in mancanza di mezzi di servizio gli agenti di custodia lo hanno trasportato in ospedale usando l’auto personale di uno di loro. Lo riferisce in un comunicato il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe.
“Il tempestivo intervento dei nostri poliziotti e la decisione di usare un’auto privata sono state due coraggiose iniziative che hanno permesso di salvare la vita al detenuto”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe. “Il ricorso all’auto privata di un Agente si e’ reso necessario perche’ l’unico mezzo di servizio in uso nel carcere di S. Cataldo e’ fatiscente e non si e’ messo in moto. Anche la richiesta di mezzi di supporto alla Polizia Penitenziaria di Caltanissetta, alla Polizia di Stato ed ai Carabinieri non ha avuto esito favorevole per indisponibilita’ di mezzi e quindi i poliziotti, posto come prioritario il dovere di salvare la vita al detenuto, hanno scelto di usare una loro macchina”.
“Sono stati professionali – aggiunge – ed hanno dimostrato nei fatti concreti come le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgano quotidianamente il servizio nelle carceri siciliane e italiane con professionalita’, zelo, abnegazione e soprattutto umanita’ in un contesto assai complicato per l’esasperante sovraffollamento”.
Capece torna a sottolineare come “la Polizia Penitenziaria e’ formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante sovraffollamento credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d’identita’ e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto e’ nelle loro umane possibilita’ per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente. Ma non sono messi nelle condizioni di lavorare nel modo migliore, per mancanza di uomini e, come dimostra l’incredibile vicenda di S. Cataldo, persino di automezzi efficienti”.