Pubblicato il: 09/06/2022 alle 19:19
Al Responsabile dell’Hospice di San Cataldo, Dott. Giuseppe Mulè. Scrivo per ringraziarvi per la gentilezza dimostrata nei giorni di degenza di mia madre M.G. che è stata ospite del reparto nel mese di Maggio e io con lei come assistente. La nostra esperienza all’Hospice è iniziata ancora prima del ricovero e desideriamo raccontarla perché quante più persone possibile vengano a conoscenza di questa preziosa realtà della nostra provincia. Nei giorni precedenti al ricovero, il Dott. Mulè si è recato nella nostra abitazione di Villalba, per valutare la situazione clinica di mia madre, 93 anni affetta da patologia oncologica per l’attivazione delle cure palliative domiciliari. Seguendo il suo consiglio, abbiamo deciso per il ricovero, una scelta che fino a qualche tempo prima mia madre avrebbe scartato a priori.
Nei giorni in cui siamo state in reparto ho visto la vostra professionalità all’opera: i medici, gli infermieri con il Coordinatore del Reparto, gli oss, la psicologa e la fisioterapista, gli ausiliari, costituiscono un gruppo multidisciplinare competente, professionale e compatto. Ho notato pur nelle ristrettezze attuali di movimento e di relazione dovute al Covid, il vostro modo di agire positivo nei confronti dei degenti, ossia la vostra pazienza, gentilezza, cordialità, competenza, delicatezza e discrezione nel trattare con i malati. Ho visto un ambiente sanitario stile hotel perfettamente curato nei dettagli: pulizia ineccepibile, locale e mobilio in ottime condizioni, camere singole con bagno, condizionatore d’aria, frigo e tv accompagnati da un clima emotivo caloroso.
Desidero ringraziare altresì la Direzione dell’Asp di Caltanissetta che ha permesso la realizzazione di un reparto d’eccellenza dove si accompagnano i pazienti e le loro famiglie lungo percorsi di cura difficili da affrontare, con professionalità e una smisurata umanità e mi auguro che in futuro si possa pensare ad incrementare il numero di degenze affinché tutti i pazienti che si trovano nella nostra stessa situazione possano vivere la medesima esperienza. Io e mia madre abbiamo anche parole di lode verso Padre Francesco Falletta, cappellano del presidio ospedaliero, il quale ogni giorno è venuto a somministrarle la Santa Comunione con la gentilezza e dolcezza delle sue parole. Nonostante la grande mole di lavoro giornaliera con i degenti, il vostro sorriso che si percepiva dietro la mascherina e la parola di conforto non sono mai mancati. Di questo sia io che mia madre siamo rimaste profondamente colpite ed è di cuore che vogliamo ringraziarvi per aver reso lievi i giorni che abbiamo trascorso in reparto.