Pubblicato il: 14/03/2014 alle 16:34
Pattumiere a cielo aperto. Ettari di terreno inquinati da sfabbricidi provenienti da opere di demolizione murarie. Arriva ad una svolta, dopo otto mesi di indagini, l'inchiesta avviata dagli investigatori della sezione Ambiente e Sanità della Procura di Caltanissetta sullo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi. Oggi, infatti, la polizia giudiziaria ha notificato tre avvisi di garanzia nei confronti di due imprenditori edili di San Cataldo, V. M. di 39 anni, e U. A. di 52 anni, e di R. C. di 29 anni pure lui sancataldese, proprietario del terreno di 300 metri quadri ricadente nei pressi del km 1,5 della Sp 42 che collega San Cataldo a Marianopoli. Area che è stata sottoposta a sequestro insieme ad un altro podere che si estende per 200 metri quadri nelle campagne di contrada Le Gibbie, a confine tra San Cataldo e Serradifalco, i cui proprietari però erano all'oscuro dello scarico non autorizzato di sfabbricidi da parte dei due impresari edili, ai quali sono stati pure sequestrate una pala meccanica usata per spianare le tonnellate di rifiuti, oltre ad un autocarro Iveco e un camion Om 40 utilizzato per trasportare gli sfabbricidi che venivano scaricati nei due fondi privati. In un caso, come hanno accertato gli investigatori del Nucleo specializzato al contrasto dei reati ambientali, v'era la compiacenza del proprietario del sito. In questo caso del ventinovenne finito sotto inchiesta e denunciato insieme ai due appaltatori per attività organizzata per traffico illecito di rifiuti.
L'indagine è arrivata al capolinea dopo diversi mesi tra pedinamenti e appostamenti. Un arco di tempo in cui gli investigatori della sezione Ambiente hanno anche filmato l'andirivieni di camion stipati di materiale edile provenienti dai cantieri e che venivano ammassati nei due terreni oggi sequestrati. Un escamotage utilizzato per non sostenere i costi di trasferimento e conferimento del materiale edile nei centri specializzati. Ovviamente chi ci rimette è l'ambiente, altamente contaminato da immensi quantitativi di materiale come legno, piastrelle, muri, eternit e molto altro ancora. Da tempo il pool investigativo Ambiente e Sanità è impegnato nella “bonifica” delle aree utilizzate come pattumiere dai privati. Nei giorni scorsi, ad esempio, ha partecipato al sequestro di oltre 5mila metri quadri di qualsiasi tipologia di rifiuti che un disoccupato di San Cataldo aveva stipato in casa e nel cortile della sua abitazione che condivideva con la moglie e i tre figli.
IN COPERTINA: FOTO ARCHIVIO