Pubblicato il: 01/11/2014 alle 17:49
“Ritorno a parlare degli Ospedali della provincia di Caltanissetta perché dopo avere buttato il “sasso nello stagno” e aver sollevato un problema spinoso di cui pochi avevano voglia di parlare adesso è arrivato il momento di fare un’analisi seria e trovare soluzioni”. Lo afferma in una nota il deputato NCD, Alessandro Pagano parlando di sanità in provincia di Caltanissetta. “E’ paradossale – scrive Pagano – infatti vedere come gli ospedali dell’ASP 2, si trovino a vivere con problemi grossissimi e nessun politico o partito voglia sollevare il problema”.
“Diamo per scontato che il diritto alla salute è inalienabile per tutti – spiega Pagano, rispondendo indirettamente ai consiglieri di Niscemi che lo avevano attaccato – e nessuno può essere escluso dal curarsi nel migliori dei modi. Questo fatto scontato ne genera un altro altrettanto lapalissiano e cioè che ovunque in Italia, i Presidi Ospedalieri offrono servizi sanitari alla popolazione e devono essere organizzati senza sprechi e clientele”.
In concreto, Niscemi, Mazzarino e Mussomeli “devono esistere perché così esige la rete ospedaliera vigente, a maggior ragione devono ben operare i due big dell’ASP 2 Caltanissetta e Gela, che concentrano il 90% delle degenze ospedaliere. Questa premessa sgombra ogni equivoco e ogni speculazione. La salute è sacra. Il problema – dice Pagano – è legato all’efficienza di ogni struttura e ai costi per mantenerla. Senza per questo accusare nessuno e men che meno la Manager, Ida Grossi, si deve ammettere però che la gestione di questa Azienda è assurda con sprechi e inefficienze spaventose. Nessuna colpa al Direttore Generale visto che è in carica dal 14 Settembre, ma il problema va risolto. Aver portato le sedute chirurgiche dell’Ospedale Sant’Elia a dieci, contro le trenta del passato, stante le lunghe liste di attesa, significa fare scappare i malati in altre province, spostare finanza altrove, far aumentare il deficit, aumentare a dismisura i rischi clinici, per cui farsi operare qui significa rischiare la vita”.
“Spiace dirlo- conclude il deputato Alessandro Pagano – ma il Direttore Generale ora deve esigere dai suoi collaboratori un altro metodo, perché questa sanità può solo far male alla gente e ai conti dell’ASP. Nello specifico l’azienda ASP 2 ha tra i 50 e i 60 anestesisti. Si può mai credere che al Sant’Elia non ci siano almeno le 22 sedute operatorie che c’erano fino al 31 Luglio 2014? E’ evidente che c’è qualcosa che non quadra e vorremmo sapere dal Direttore di Presidio come stanno le cose. Circa gli ospedali minori e in particolare Niscemi è ovvio che la chirurgia va organizzata meglio, cosi come il Pronto Soccorso; certi che su questo dibattito tutti faranno la loro parte senza chiacchiere e con responsabilità, aspettiamo risposte concrete in tempi rapidi”.