Pubblicato il: 26/08/2014 alle 14:04
Codici bianchi a pagamento. D’ora in avanti tutti coloro che arriveranno al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia e saranno classificati come “codice bianco”, vale a dire tutte quelle patologie che non richiedono un trattamento d’urgenza, dovranno pagare il ticket. “Si tratta di una norma – ha spiegato il direttore di presidio Raffaele Elia – di livello regionale che adesso verrà applicata anche all’interno del nostro ospedale. Proprio perché chi arriva in ospedale con un codice bianco mostra di non avere l’urgenza”. E già ieri mattina qualche utente ha cominciato a lamentarsi di questa novità risultata poco gradita. In realtà spesso si è verificato che qualche paziente “furbetto” ha tentato di aggirare la fila dal proprio medico di famiglia recandosi in ospedale con patologie che potrebbero essere benissimo affrontate o curate consultando anche semplicemente la guardia medica. E dunque il pagamento del ticket mirerebbe ad evitare principalmente l’intasamento del pronto soccorso di un ospedale votato principalmente all’emergenza. Certo finora l’ambulatorio dei codici bianchi non si è rivelato di grande aiuto per il pronto soccorso visto che in tutto il mese di agosto le prestazioni sono state pari a 12. Ma le novità non riguardano solo i codici bianchi bensì tutta la riorganizzazione del pronto soccorso e del reparto di Osservazione Breve Intensiva. Innanzitutto a breve sarà previsto nuovamente un terzo medico che si occuperà dei codici verdi in modo da snellire le interminabili file d’attesa.
“Nel nostro ospedale – continua Raffaele Elia – arriva un enorme numero di utenti, anche dalle province di Enna e Agrigento. Serve una riorganizzazione che possa dare maggiore funzionalità al pronto soccorso”. Altra novità, ma ancora manca un vero e proprio ordine di servizio, potrebbe riguardare l’area di Osservazione Breve Intensiva dove i pazienti potranno essere tenuti per un massimo di 24 ore dopodiché sarà prevista l’apertura della cartella di reparto, con la possibilità anche che i pazienti vengano ricoverati in appoggio ad altre unità operative.