Pubblicato il: 30/01/2014 alle 11:19
“Domani saro' costretto a pubblicare una finanziaria che non mi appartiene, che ripudio, che uccide la Sicilia e canta il de profundis al posto di lavoro di migliaia di lavoratori, che uccide la diversabilita' e impedisce ai non vedenti di studiare, che butta sul lastrico migliaia di famiglie e impone alla Sicilia una manovra depressiva senza precedenti, che potra' influire sulla tenuta sociale della Regione, che affossa le imprese e influira' negativamente sul rating nazionale e regionale”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che fa appello al Capo dello Stato, “affinche' intervenga in questa situazione terribile, perche' si possa trovare una soluzione rapida che permetta alla Sicilia di rilanciare le politiche di sviluppo, di crescita e di solidarieta'. Per me domani sara' un giorno di grande tristezza, che trascorrero' pregando per la Sicilia e per il popolo siciliano, perche' non debba piu' subire violenze cieche e irrazionali”. La pubblicazione della manovra, mutilata pesantemente dall'impugnativa del commissario dello Stato, consentira' di pagare fra qualche giorno gli stipendi del 20.000 dipendenti ‘diretti' della Regione. Un'impugnativa che lo stesso presidente aveva definito ‘assassina' aprendo un clamoroso scontro istituzionale.
Aggiunge Crocetta: “Sono pronto al confronto istituzionale, ma con fermezza, sapendo che in ballo non ci sono i giochetti della politica politicante, ma gli interessi di un intero popolo che ha gia' subito tante violenze e che oggi viene massacrato. Usciremo dal guado, perche' la verita' e la giustizia trionfano sempre. Faccio appello ai siciliani di stringersi in questa civile e democratica lotta per la Sicilia, con uno stile quasi gandhiano, quello di un popolo assediato che sa che soltanto attraverso la mobilitazione democratica e non violenta, potra' ottenere quella comprensione istituzionale che e' necessaria per risorgere”. Nell'ultimo anno, conclude il governatore, “abbiamo tagliato sprechi e corruzione, non possiamo pagare in una sola finanziaria un passato di sprechi e di irresponsabilita' che ci inseguono. E' venuto il momento della responsabilita' e della coesione regionale, sapendo che ce la faremo. Non ho dubbi”.