Pubblicato il: 02/01/2014 alle 09:10
Il 2013 è stato un anno molto difficile per le famiglie italiane, la crisi ha occupato la maggior parte del tempo e il budget per il divertimento è stato notevolmente ridotto. Gli italiani hanno optato per un differente modo di impiegare il proprio tempo libero ma in Sicilia, tra le possibili alternative, la lettura non era contemplata.
E’ noto da molti studi scientifici che indurre il piacere della lettura già dai primi mesi di vita mantiene il cervello di un individuo cerebralmente attivo, aiuta ad incrementare il proprio vocabolario e accrescere il livello culturale e di conoscenze.
Da un’indagine condotta dall’Istat per il 2013 è emerso che le Regioni che dedicano maggior tempo alla lettura sono il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia (oltre il 56%) mentre si collocano agli ultimi posti Puglia (29,4%), Calabria (29,3%), Campania (28,9%) e Sicilia (27,6%).
Il Mezzogiorno, in generale, ha il minor numero di persone che negli ultimi 12 mesi hanno letto un libro: meno di una persona su due ha sfogliato le pagine di un romanzo, saggio o racconto e in Sicilia la percentuale sale fino al 68,9%. Una statistica che diventa ancora più inquietante dato che il campione preso in esame include anche i bambini dai sei anni.
Gli educatori continuano a ribadire il principio secondo il quale il modo più efficace di trasmettere ai più piccoli un valore o uno stile di vita è attraverso l’esempio. Come possono i bambini appassionarsi alla lettura se nelle proprie case trovano scaffali vuoti? La Sicilia, infatti, risulta all’ultimo posto nella classifica nazionale anche per la percentuale di libri posseduti a casa: il 18,6% non possiede nemmeno una piccola biblioteca domestica e solo il 12,2% dei siciliani ne dispone più di 100.
La scelta di non avere materiale cartaceo in casa, però, non è stata nemmeno sostituita dall’acquisto di e-book: anche in questo caso i donwnload sono stati scarsi rispetto alle altre Regioni italiane: solo il 17% ha letto o scaricato libri online.
A cosa bisogna imputare questo declino culturale? Quali possono essere le soluzioni per infondere il piacere della lettura nelle nuove generazioni?
Un problema che dovranno porsi amministratori pubblici ed educatori scolastici che dovranno operare in primis sui genitori e, come conseguenza, sui bambini. L'obiettivo è quello di infondere la passione e il piacere della lettura e far sì che questa non sia un'imposizione dovuta nella scuola dell'obbligo ma una sana abitudine da seguire negli anni e tramandare ai propri figli.
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