Pubblicato il: 06/05/2014 alle 17:25
Il piano escogitato per mettere le mani sui soldi pubblici era semplice, quasi banale. Bastava cambiare l'Iban affinchè i soldi della Formazione andassero a dirigenti e impiegati dell'assessorato regionale, invece che alle imprese che fornivano servizi agli enti.
A metà novembre un'inchiesta della Procura svelò che 700 mila euro di soldi regionali, invece di essere utilizzati per pagare chi aveva fornito servizi, in parte, sarebbero finiti sul conto corrente di un funzionario e, in parte, sarebbe stati utilizzati per pagare ai dipendenti straordinari inventati o gonfiati. Questa mattina il gup Marina Petruzzella ha rinviato a giudizio 17 indagati, tra cui quello che è ritenuto la mente dell'organizzazione: il funzionario del dipartimento dell'assessorato alla Formazione Emanuele Currao.
L'inchiesta nasce da una denuncia. L'ex dirigente del dipartimento, Ludovico Albert e il collega Marcello Maisano, si vedono notificare una diffida per mancato pagamento di 100 mila euro da una società che aveva effettuato delle prestazioni per la Regione. Da un controllo viene fuori che il pagamento era stato fatto all'Iban di un soggetto diverso dalla ditta creditrice e si scopre che il fortunato titolare del conto è Mario Avara, un imprenditore. I due dirigenti non si limitano a presentare denuncia e vanno oltre, accertando che Avara era stato destinatario di altri «regali» da parte della Regione.
A occuparsi dei mandati di pagamento è Currao. Il funzionario può operare grazie a un'altra dirigente, la nissena Concetta Cimino, che gli avrebbe messo a disposizione password e credenziali per entrare nel sistema informatico di accreditamento dei mandati di pagamento relativi a somme assegnate dai capitoli del bilancio regionale. Cimino era stata raggiunta da una ordinanza agli arresti domiciliari, poi annullata dal Tribunale del Riesame.
A giudizio oltre a Currao, Avara e Cimino ci sono anche Marco Inzerillo, Gualtiero Curatolo, Maria Concetta Rizzo, Maria Antonella Cavalieri, Federico Bartolotta e Giuseppina Bonfardeci, Vito Di Pietra, Giampiero Spallino, Marcella Gazzelli, Antonio Amedeo Filingeri, Adele Montalto, Loredana Badalamenti, Emanuela Ingoglia. Il processo comincerà il 7 luglio davanti alla terza sezione del Tribunale.