Pubblicato il: 11/01/2014 alle 09:45
La polemica dei portaborse non si spegne. Rimessi sotto torchio dai giornali per l'assunzione dei collaboratori alla fine del 2013, i deputati regionali del Movimento 5 stelle replicano alle accuse dell'ex grillino Antonio Venturino, che li ha incalzati al grido di “non sono poi tanto verginelle”. “Ancora una volta – dicono i parlamentari – chi opera nella trasparenza è penalizzato rispetto a chi lo fa in maniera carbonara e, spesso, in modo diametralmente opposto al volere di chi lo ha votato. Noi siamo gli unici ad avere agito alla luce del sole e solo in seguito a una consultazione della base del movimento, con tanto di votazione pubblica, per avere il via libera per un ampliamento da tempo necessario alla nostra attività politica e per permetterci di operare nel migliore dei modi, per il solo bene dei siciliani”.
I deputati insistono: “Se la base avesse votato no, non avremmo effettuato le assunzioni di quelli che, è doveroso precisarlo, non sono portaborse, ma professionisti che lavorano senza mai guardare l'orologio, al servizio dell'intero gruppo. Noi siamo gli unici ad aver messo a disposizione di tutti, sul nostro sito, prima ancora che venissero spacciati come grande scoop mediatico, non solo nomi e cognomi degli assunti, ma anche curricula e compensi. Nessun altro lo ha fatto e, crediamo, lo farà mai. Anche la conta dei numeri sui contrattualizzati è solo fumo negli occhi, se si considera la media tra deputati e collaboratori (che corrisponde a 1,8 collaboratori a deputato) del nostro gruppo e quelli di tutti gli altri gruppi. Un esempio? Noi abbiamo una media di meno di due assistenti a deputato e lo stesso moralizzatore Venturino ne ha almeno cinque. Le critiche, specie se ingiuste, fanno male ma non ci fermano, come forse, qualcuno si augurava. Chi ama la trasparenza non ha paura di nulla”.