Pubblicato il: 11/10/2022 alle 15:38
Si è conclusa pochi minuti fa, con un rinvio al 19 gennaio per la discussione di tutte le parti, l’udienza in Corte d’Appello a Caltanissetta nei confronti di Andrea Nicosia, il 26enne di Gela accusato di aver provocato un incidente, il 16 novembre 2018 sulla statale 626 Gela – Caltanissetta in cui morirono Giuseppe Danese e Angelo Scalzo, oltre al grave ferimento di altri due ragazzi.
Davanti al collegio di giudici della prima Sezione penale è stato ascoltato il perito nominato dalla Corte, l’ingegnere Danilo Notarstefano, che ha confermato la piena responsabilità nella causazione dell’incidente in capo ad Andrea Nicosia, escludendo ulteriori responsabilità nei confronti degli altri automobilisti coinvolti. In primo grado, nel dicembre del 2020, Nicosia era stato condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione – pena già al netto dello sconto per il rito abbreviato, con la sospensione della patente di guida per 2 anni e il pagamento delle spese processuali. Le famiglie Scalzo e Danese, assistite dall’avvocato Rita Parla, fiduciario di Giesse Risarcimento Danni, dopo aver attentamente seguito sia la fase di indagine che il giudizio di primo grado, anche oggi erano presenti in aula. “Attendiamo l’udienza di gennaio – hanno commentato, all’uscita dall’aula, in maniera congiunta – con grande fiducia nei confronti di questo collegio, auspicando che quanto già decretato in primo grado venga confermato senza neppure un solo giorno di sconto di pena, come è giusto che sia”.