Pubblicato il: 11/01/2021 alle 13:59
"Uno schiaffo alla comunità della Provincia. Appare insensato aver individuato nel territorio di Butera il cimitero delle scorie nucleari. Quest’area potenzialmente idonea secondo la carta predisposta da Sogin, potrebbe decretare la fine di un sistema produttivo che interessa principalmente il turismo e l’agricoltura". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Uil Caltanissetta Enna, Vincenzo Mudaro."Una scelta ridicola – prosegue Mudaro – nel mezzo di una crisi e di un’emergenza pandemica, soltanto ipotizzare che nel centro della Sicilia, possa essere allocato il deposito delle scorie nucleari. Coloro che hanno individuato la zona tra Butera e Riesi non hanno la minima idea di quale carneficina potrebbe discernere per il territorio e le attività produttive che insistono in questo lembo di Sicilia. Ritengo sia assurdo che una decisione di questa portata sia stata deliberata senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci perché piovono sulle comunità interessate decisioni delicatissime che riguardano il futuro dei cittadini. Pertanto, la pubblicazione della mappa fino a ieri chiusa nei cassetti di Sogin e la consultazione pubblica che seguirà nei prossimi mesi, siamo certi troverà il territorio e la stessa Regione pronti ad opporsi in tutti i modi. Le aree della Provincia di Caltanissetta e quelle della Provincia di Enna con la miniera di Pasquasia, hanno già pagato un prezzo troppo alto alla sostenibilità ambientale con una industrializzazione che, spesso, è stata croce e delizia per le comunità del comprensorio. La “ciliegina” del deposito nucleare condanna alla desertificazione quest’area della Provincia che ha intrapreso azioni di sviluppo incentrate sulla valorizzazione dell’agricoltura, del turismo e della cultura. La decisione di considerare il territorio tra Butera e Riesi idoneo a ospitare i rifiuti radioattivi, smonta completamente quel progetto di investimento per il suo rilancio economico. I territori di Enna e Caltanissetta hanno urgente bisogno di rialzare la tesa perché è imprescindibile rilanciare questa zona di Sicilia per abbattere le barriere che dividono il Paese, frenare l’esodo di tantissimi giovai talenti per la fortuna di altre città o nazioni. La centralità del lavoro e degli investimenti produttivi devono servire come leva per eliminare le profonde disuguaglianze sociali, economiche e territoriali che esistono tra questi territori e il sistema Italia".