Pubblicato il: 21/08/2015 alle 10:49
“Noto più entusiasmo di quanti saranno assunti rispetto alle polemiche di chi non vuole allontanarsi da casa. Ormai la mobilità deve essere considerata un fatto normale. Lo dico per la scuola ma in generale per il lavoro”. Questo è quanto è stato dichiarato da Davide Faraone, sottosegretario all'Istituzione, in merito alle proteste di molti docenti che lamentano la mobilità forzata.
“La legge – ha continuato Faraone – già prevede misure per ridurre le difficoltà, basti pensare all'attuazione graduale: nella prima fase ai docenti è consentito di scegliere se mantenere per un anno la supplenza o diventare subito di ruolo in un'altra sede, una decisione presa proprio per dare il tempo di organizzarsi. Abbiamo considerato le proteste dei sindacati e ascoltato le proposte, recependo quelle utili. Personalmente ho sempre giudicato incomprensibile la protesta dei organizzazioni sindacali contro la riforma. Sono convinto che molti docenti vogliono prendersi solo un anno in più per organizzarsi al meglio”.
La possibilità di passare di ruolo, però, non rimarca il fatto che i docenti da assumere hanno non soltanto figli già ben inserti nel loro contesto ma anche conviventi o coniugi che, in vista dello spostamento, saranno obbligati a lasciare il loro posto di lavoro. Una condizione certamente non accettabile e che poteva essere gestita diversamente e che, a pochi giorni dalla concretizzazione, lascia molti punti oscuri. “La riforma eliminerà le supplenze come stabilito – ha infine concluso il sottosegretario -. Nel primo anno era previsto che sarebbero state mantenute ma dal secondo saranno eliminate in tutta Italia. Stiamo facendo 160 mila assunzioni”.
Nel frattempo chi non condivide la riforma appena approvata può recarsi all'URP di Caltanissetta (accanto il portone principale del Comune in Corso Umberto) e firmare la richiesta per chiedere un referendum abrogativo