Pubblicato il: 04/08/2014 alle 08:18
Sequestrato alle prime luci del mattino, portato in una sperduta campagna e pestato. Senza un apparente perché. Sono le fasi del racconto – assai anomalo per alcuni aspetti – che un diciottenne nisseno, F. A., ha riferito domenica mattina mobilitando le Volanti della Polizia e i medici del 118 al villaggio Santa Barbara, dove il ragazzo abita con la famiglia. Lui ha raccontato di essere uscito da casa intorno alle 5 per comprare le sigarette e che è stato affiancato da un'auto scura con a bordo tre persone che lo hanno caricato a forza e portato in un posto isolato, dopo avergli immobilizzato i polsi per picchiarlo.
Il diciottenne non ha saputo indicare agli investigatori il luogo dove è stato portato dal branco – l'area circostante Santa Barbara è ricca di posti isolati, soprattutto nelle vicinanze delle miniere – né al momento si capisce come si sia liberato e come sia ritornato a Terrapelata, dove nella tarda mattinata ha fermato un equipaggio della Polizia che era intervenuto per sedare una lite in famiglia, raccontando cosa gli era capitato. Nel frattempo in Questura s'erano già presentati i genitori del ragazzo, per denunciare l'allontanamento del figlio che è stato medicato dai soccorritori del 118 i quali hanno effettivamente riscontrato delle abrasioni ai polsi, trasferendolo in ospedale per accertamenti. Anche il nonno del ragazzo, C. F. di 70 anni, è stato portato al “Sant'Elia” dopo essere stato colto da un malore quando ha appreso le angherie subite dal nipote.
Ma v'è qualche passaggio ancora oscuro, con fasi sulle quali aleggiano più di una zona d'ombra, nel racconto del ragazzo che – secondo le voci che girano nel villaggio – alcuni giorni fa ha avuto un furibondo litigio con un pregiudicato di mezza età che come lui vive a Santa Barbara. E allora potrebbe essersi trattato di un regolamento di conti, un pestaggio in piena regola per uno sgarro alla persona sbagliata. Insomma, chi indaga ritiene poco convincente la versione di F. A., il quale fino a tardo pomeriggio è stato ascoltato in Questura. In queste ore la Polizia sta cercando riscontri per dare forma a questo sequestro di persona ed eventualmente assegnare un volto ai membri del commando. Ma se la storia dovesse essere fantasiosa e crollare come un castello di carte, a carico del diciottenne potrebbe scattare una denuncia per simulazione di reato.