Pubblicato il: 28/11/2019 alle 12:58
Al comando del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista c'era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell'autonominato "Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori". La donna si faceva chiamare "Sergente maggiore di Hitler" e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. La Digos di Padova oggi ha proceduto ad una perquisizione nei confronti della donna.
L'operazione Ombre nere è giunta dunque anche a Cittadella. In casa della donna gli investigatori hanno trovato materiale per la propaganda, striscioni con svastiche e altri loghi antisemiti, bandiere naziste. La donna aveva partecipato a manifestazioni di Forza Nuova anche in Veneto.
li indagati coinvolti nell’operazione della polizia contro l’estrema destra, i quali tentavano di creare un partito filonazista, avevano anche creato una chat chiusa denominata «Militia», finalizzata all’addestramento dei militanti.
Il gruppo cercava inoltre di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come «Aryan Withe Machine – C18» (gruppo che ha dei riferimenti ai «Combattenti di Adolf Hitler» ed è espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese) ed il partito d’estrema destra lusitano «Nova Ordem Social». È stata anche verificata la partecipazione di alcuni componenti alla «Conferenza Nazionalista» svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l'obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione «nazionalsocialista» di Portogallo, Italia Francia e Spagna. In quell'occasione, un’indagata era stata anche relatrice, distinguendosi per un intervento dall’accesa retorica antisemita.