Pubblicato il: 22/11/2018 alle 16:20
Il sindacato Snalv Confsal ancora una volta si trova a dovere chiedere un incontro ai vertici dell’Ato perché si esprima sulle soluzioni che ha individuato per porre fine alla gravissima situazione che quotidianamente vivono i dipendenti della SRR ATO 3 in servizio nel Comune di Serradifalco, tra i quali serpeggia un malumore assai diffuso per via del mancato pagamento degli stipendi che oramai ammontano a circa dieci mensilità, oltre la quattordicesima. Ad oggi sembrerebbe che il sindaco di Serradifalco non abbia, ancora, provveduto ad accreditare quanto di sua competenza nelle casse della SRR ATO 3 e che, per tale motivo, l’Azienda non provveda al pagamento degli stipendi degli operatori del comune di Serradifalco, mortificando così, il legittimo diritto dei lavoratori di vedersi accreditati gli stipendi dovuti e per i quali prestano la loro attività, contrariamente a quanto accade per il resto dei lavoratori in servizio in altri comuni e, comunque, sempre dipendenti della stessa Società – SRR ATO 3- con evidente disparità di trattamento tra dipendenti di una stessa azienda.
Il sindacato chiede un incontro urgente presso la Prefettura di Caltanissetta. Ci appelliamo al senso di responsabilità di chi è chiamato a prendere decisioni per evitare il proliferare di malumori in seno ai lavoratori, prestando il fianco ad eventuali facinorosi che potrebbero fare precipitare nel caos il sistema di raccolta nel comune di Serradifalco, facendo pressione sulla situazione di grave indigenza che vivono i lavoratori per via della mancata corresponsione dei loro stipendi e rendendo vani gli sforzi di chi quotidianamente cerca di sopire i malumori dei lavoratori che non riescono più ad assicurare i generi di prima necessità alle loro famiglie. Alcuni lavoratori rischiano di non potere più pagare i mutui o i prestiti contratti con banche e finanziarie, altri non riescono più ad avere credito presso i negozi di alimentari e che le utenze vengono a mala pena pagate, tale situazione, divenuta incandescente, rischia di esplodere se non si interviene in maniera decisa senza più temporeggiare. Ne dà notizia il segretario territoriale provinciale Manuel Bonaffini.