Pubblicato il: 19/06/2021 alle 09:20
L'individuazione dell'autore di un attentato incendiario nei confronti di un avvocato di Serradifalco ha consentito ai carabinieri della Compagnia di Caltanissetta di individuare i presunti autori di altri tre reati. Ad accomunare i quattro c'era un'autovettura, un Alfa Romeo 159 a bordo della quale tutti quanti si muovevano per portare avanti le loro attività criminali. Tutto parte da un attentato incendiario nei confronti di un avvocato del foro di Caltanissetta, il terzo nei suoi confronti in 2 anni. Era la sera del 18 gennaio 2020 quando le telecamere dell'abitazione di Serradifalco dell'avvocato, in contrada Perito, inquadrano un uomo incappucciato. Dalle immagini acquisite dai carabinieri vengono documentati alcuni tentativi di innesco tra le 2.40 e le 3.05. In un tentativo il soggetto viene anche illuminato dalla fiamma e si vede che indossa una felpa con il cappuccio. Poi, per i successivi 25 minuti, dalle immagini dell'abitazione non viene più documentato nulla.
Ma a riprendere i movimenti dell'uomo ci sono le altre telecamere, quelle utilizzate come sistema di videosorveglianza dalle varie attività commerciali del paese. Le telecamere inquadrano l'Alfa Romeo 159 che da via delle Miniere attraversa via Roma per finire in un distributore di carburante in via Crucillà. L'uomo parcheggia l'auto qualche metro più in là e si allontana a piedi. L'auto, e così la targa, restano fuori dalla visione delle telecamere. Il tizio inquadrato ha con sé fustino del detersivo da 5 litri (lo stesso rinvenuto nel luogo dell’incendio insieme a 2 bottiglie di plastica), si avvicina alla colonnina self service e mette 5 euro di benzina dentro il bidoncino. Risale in macchina e viene documentato il percorso inverso dell’auto. Poco dopo le 3.30 ritenta l’innesco e questa volta l’auto, una Peugeot 3008 va a fuoco. A quel punto l'uomo scappa.
Soltanto l'intervento di uno dei familiari dell'avvocato ha evitato il peggio. L'uomo infatti, accorgendosi dalle fiamme, scende sotto casa e riesce a spostare l'altra auto posteggiata nelle vicinanze, un'Audi Q3 che rimane parzialmente danneggiata così come la tettoia in legno sotto la quale era posteggiata la vettura andata in fiamme.
Ma torniamo a ciò che hanno raccontato le immagini delle telecamere di videosorveglianza ai carabinieri della compagnia di Caltanissetta che riescono ad individuare in Vincenzo Li Calzi, canicattinese di 47 anni, l'autore dell'incendio. Li Calzi è proprietario di un’auto uguale a quella ripresa e viene anche riconosciuto da due soggetti ai quali sono state fatte visionare le immagini di videosorveglianza del distributore di carburante. Da lì inizia un’attività investigativa nei confronti dell'uomo che consente di monitorare soggetti a lui vicini i quali si rendono responsabili di due episodi di furto in abitazione a Serradifalco e un episodio di indebito utilizzo di carte di pagamento sottratta in occasione di uno dei due furti. I tre sono Giuseppe Brunco, 39 anni, Selene Noemi Capasso, 22 anni e Lina Licata 41 anni, tutti di Canicattì.
Questa volta a riconoscere gli autori dei furti sono le stesse vittime. Le due donne infatti avrebbero preso appuntamento con le loro vittime, in un episodio a casa di una di loro e nell'altro a casa di una delle due vittime. Una delle due distraeva la vittima, approfittando del fatto che c’era una conoscenza pregressa e l’altra si appropriava del denaro. Nei due episodi contestati sono riuscite ad appropriarsi di ben 1.200 euro. L’autovettura di Vincenzo Li Calzi veniva usata da tutti. In un episodio fuori dall’abitazione c’era Brunco a bordo della vettura insieme a un soggetto minorenne che ha favorito la fuga delle due donne. Nell’altro episodio, secondo la ricostruzione dei carabinieri, in macchina c’è proprio Li Calzi ed è lui a favorirne la fuga. Il giorno stesso di uno dei due furti con una carta di pagamento sono state effettuate cinque operazioni da 25 euro ciascuna. I quattro sono finiti tutti in manette, Li Calzi è in carcere e gli altri tre ai domiciliari.
Resta ancora da capire movente ed eventuale mandante degli attentati incendiari nei confronti dell'avvocato che era già stata vittima di due attentati a due auto di sua proprietà avvenuti nel dicembre 2018 e a gennaio 2019 in via Bissolati, a Caltanissetta. Gli investigatori infatti non escludono che ci sia un mandante visto che non sarebbero emersi rapporti di nessun tipo tra l’avvocato e l’autore dell’attentato di Serradifalco.