Pubblicato il: 28/07/2021 alle 13:49
Una totale indifferenza morale di fronte alle sofferenze del malato. E’ ciò che è emerso nel corso delle intercettazioni da parte dei carabinieri nell’ambito dell’operazione “bad caregiver” che ha portato a Serradifalco all’arresto di tre persone, due delle quali ai domiciliari, e alle misure interdittive del divieto di svolgere la professione per 12 mesi per altri due soggetti. Nella struttura di Serradifalco posta sotto sequestro dai Nas gli abusi sugli anziani erano costanti, quotidiani. Di fronte alle sofferenze di un anziano malato della struttura una operatrice aveva detto a un altro degli indagati “e che devi fare. Se muore niente, ogni due ore ci devi andare? Che m. sei pazzo?”. E sempre la donna, definendo il medico che aveva visitato il malato “questo coglione” continua “e niente digli che muore”.
L’interlocutore rivolto al malato replicava “Giovà perché non muori”. Le intercettazioni catturano i due indagati mentre ridono commentando le condizioni ormai quasi irreversibili del malato. L’anziano, verosimilmente anche in conseguenza dei maltrattamenti subiti morirà all’interno della struttura nell’indifferenza morale di tutti gli indagati. Il medico, intervenuto per visitare l’uomo, aveva rimproverato gli operatori per aver trovato l’anziano con barba incolta, denutrito e disidratato, aspetto peraltro dimostrato persino dalle flebili e ripetute implorazioni dell’anziano di avere dell’acqua (come emergerà dalle intercettazioni notturne).