Pubblicato il: 05/09/2014 alle 17:48
Il COBAR Carabinieri Sicilia, l'organismo di tutela “sindacale” che rappresenta oltre 10mila carabinieri della Regione, al termine di una assemblea tenutasi n provincia di Catania, ha approvato un documento molto critico nei confronti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel quale si esprime “la profonda indignazione da parte dei carabinieri tutti per le dichiarazioni fatte dal premier in cui si definiscono le ventilate azioni di protesta legittime degli operatori del Comparto Sicurezza Difesa come forma di ricatto nei confronti dell'Esecutivo”.
“L'indignazione nasce dal fatto che ricatto ed estorsione non sono termini che si addicono a uomini e donne in uniforme, appartenenti ad una istituzione dello Stato quale è l'Arma dei Carabinieri, da sempre impegnati nella lotta contro questo abietto e vile crimine, lotta nella quale molti hanno anche dato l'estremo sacrificio della vita. Le rivendicazioni delle categoria, di solo carattere salariale, non mirano a rinnovi contrattuali finalizzati all'aumento degli stipendi, anche se bloccati di molti anni e fra i più bassi d'Europa – aggiungono i vertici del Cobar Sicilia – ma all'attribuzione di quelle spettanze maturate nell'anzianità di servizio e dalla promozione al grado superiore che non vengono riconosciute da molti anni a circa il 90% degli operatori del Comparto Sicurezza Difesa, il cui potere economico stipendiale è stato eroso in questi anni a livelli inaccetabili tanto che a livello nazionale le varie organizzazioni di tutela sindacale del settore stanno decidendo di proclamare uno storico sciopero nazionale, che sarà il primo in assoluto nella storia della Repubblica, con migliaia di carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco, finanzieri, marinai, avieri, militari, appartenenti alle capitanerie di porto e alla guardia costiera che saranno costretti ad incrociare le braccia per rivendicare il diritto ad un dignitoso salario per loro e per le loro famiglie”.