Pubblicato il: 16/03/2015 alle 16:42
Sono ad oggi pochissimi nella provincia nissena i giovani che potranno beneficiare dei progetti approvati nell’ambito del Servizio Civile, il programma nazionale di formazione e inserimento al lavoro per i giovani disoccupati tra i 18 e i 28 anni di età. Cifre che il Segretario Organizzativo della UIL TEMP Andrea Morreale definisce irrisorie. “Nelle altre provincie moltissimi enti pubblici hanno presentato dei progetti relativi al servizio civile volontario, mentre, nella nostra provincia solo pochissimi enti pubblici ne hanno fatto richiesta tra questi la Provincia di Caltanissetta, a fronte di 1.189 giovani che potranno lavorare nel territorio siciliano, nella nostra provincia circa 35 giovani potranno accedervi”.
“I dati sono scoraggianti – dichiara il Dirigente Sindacale Morreale – ai giovani è stata fatta perdere, purtroppo, un’altra occasione, in quanto il servizio civile permette di fare un’esperienza formativa di crescita civica e di partecipazione sociale, operando concretamente all’interno di progetti di solidarietà, cooperazione e assistenza. Un’esperienza che ti aiuta ad entrare in contatto sia con realtà di volontariato sia con diversi ambiti lavorativi, con un guadagno mensile netto di 433,80 euro”.
“Il nodo da sciogliere rimane la mancata presentazione dei progetti da parte degli enti pubblici nisseni – continua Morreale della UIL – finalizzato all’inserimento di giovani, operazioni come questa, non hanno permesso a molti giovani di lavorare per 12 mesi. Ad oggi, due soli progetti sono stati presentati da enti pubblici nel nostro territorio. «Èancora troppo poco – spiega Morreale – Quello che manca sono le iniziative.– Bisogna cogliere l’ opportunità di lavoro che i progetti possono creare”.
Pertanto la UIL invita le amministrazioni pubbliche a presentare per il 2015 dei progetti finalizzati alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani, prestando il servizio civile nei settori dell’assistenza alle persone, protezione civile, ambiente, e inoltre si può promuovere il patrimonio artistico e culturale nel nostro territorio. “In questo modo – conclude Morreale della UIL – i giovani avranno comunque la possibilità di accrescere la loro occupabilità , di acquisire competenze, di uscire dalla drammatica situazione di non occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, ed inoltre consentirebbe ai giovani di avere un piccolo reddito. Sempre molto meglio che deluderli ancora una volta”.