Pubblicato il: 14/11/2015 alle 17:42
Si è svolto venerdì sera, 13 novembre 2015, presso la sede provinciale di Via Val d'Aosta, un interessante incontro, promosso dalla Segreteria Provinciale e Comunale del Partito Democratico di Caltanissetta, sul tema della gestione del servizio idrico integrato (S.I.I.) e della L.R. 19 dell'11 agosto 2015 “Disciplina in materia di risorse idriche” che ha visto come relatori i Deputati regionali Giovanni Panepinto e Giuseppe Arancio.
Alla riunione, introdotta dal Segretario Provinciale Giuseppe Gallè e coordinata dal Segretario cittadino dell'Unione Comunale Ivo Cigna, hanno partecipato i Segretari e i Delegati dei Circoli territoriali del PD provinciale e numerosi esponenti della società civile, dell'associazionismo locale, del Movimento cittadino per l'acqua bene comune, oltre a personalità competenti di settore.
Tra gli altri sono intervenuti: Remo Calandrino (Resp. locale del Dipartimento Acqua e Rifiuti del PD), Alessandro Giugno (Presidente di Legambiente Caltanissetta), Carmelo Bosco (Coordinatore dei Comitati di Quartiere), Paolo Giordano (PD di Delia e Istr. Tecn. dell'ATO idrico di Caltanissetta), Giuseppe Ippolito (Resp. Fondi Strutturali del PD di Caltanissetta e Direttore del piano GAL “Terre del Nisseno”, Antonino Suraci (Componente della Consulta civica cittadina di Caltanissetta), Lillo Vaccaro (PD di Marianopoli), Mario Santamaria (PD Mazzarino), Giovanni Turco (Movimento cittadino per l'acqua bene comune), Vito Carbone (PD Sommatino) Amedeo Falci (Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Caltanissetta).
Durante il dibattito si è più volte evidenziata l'importanza dell'emanazione della Legge regionale n.19 dell'11/08/2015, fortemente voluta e spinta dal Gruppo PD all'ARS e in prima persona dai Deputati Arancio e Panepinto, che ha recepito in Sicilia il risultato referendario sulla gestione pubblica dell'acqua. La Legge 19/2015 è sicuramente perfettibile, ma ha indiscutibilmente il nobile obiettivo di voler rimettere ordine tra le numerose e diverse gestioni degli approvvigionamenti, delle reti e dei servizi collegati all'acqua siciliana, fissando al contempo alcuni importantissimi principi: l’erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana, considerata diritto umano e quantitativo minimo vitale garantito è pari a 50 litri per persona. E’ gratuita e coperta dalla fiscalità generale. L’erogazione del quantitativo minimo vitale garantito non può essere sospesa. In caso di morosità nel pagamento, il gestore provvede ad installare apposito meccanismo limitatore dell’erogazione, idoneo a garantire esclusivamente la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona. istituzione di un fondo di solidarietà a sostegno dei soggetti meno abbienti; forti penalità, fino alla rescissione del contratto di diritto, nel caso di disservizi;
istituzione di un Comitato consultivo permanente degli utenti sugli atti di pianificazione, programmazione e gestione dei lavoratori del S.I.I. e degli abitanti del territorio; riduzione della tariffa, in misura pari al 50%, nel caso di immissione in rete di acqua inquinata e di scarsa qualità; istituzione di una Commissione tecnica presso gli ATO idrici, presiedute dal Commissario degli ATO posti in liquidazione, da tre Sindaci appartenenti all'ATO, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali, da un rappresentante dei comitati cittadini per l'acqua pubblica e un funzionario regionale del Dipartimento acque e rifiuti, per la verifica di eventuali inadempienze contrattuali e per avanzare soluzioni per calmierare le tariffe del servizio idrico integrato.
La suddetta legge è stata recentemente impugnata dal Governo Renzi dinanzi alla Corte costituzionale, su alcuni punti che contrasterebbero con le norme statali di riforma economico sociale, in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell'ambiente, spesso di derivazione comunitaria. L'Onorevole Panepinto ha però affermato che la legge è ad oggi perfettamente in vigore, seppur è in corso una interlocuzione con il SottoSegretario alle Autonomie locali Gianclaudio Bressa, per la fattibilità di una revisione normativa.
Durante l'incontro è stato inoltre fatto rilevare: la poca chiarezza sulle voci presenti in bolletta emesse da Caltaqua – Acque di Caltanissetta S.p.A. (Consumi, fognatura, depurazione e investimenti) in particolare sulla voce investimenti;
il problema, non toccato dalla L.R. 19/2015, della struttura privatistica dell'autorità di sovrambito della Siciliacque (25% della Regione Sicilia e 75% dei privati Veolia environment e Acque S.p.a.), gestore di due dighe, cinque potabilizzatori e 13 acquedotti siciliani, che vende l'acqua a Caltaqua Acque di Caltanissetta S.p.A. ad un prezzo di 0,72 €/m3, determinando già a monte un aumento esorbitante delle tariffe;
il problema della diffusa e mancata depurazione delle acque reflue, ma della contemporanea presenza di una specifica aliquota di depurazione nelle bollette emesse agli utenti non serviti; la necessità di richiedere all'ARPA, alla luce dell'ultimo episodio di inquinamento, analisi a campione presso le utenze dei paesi dove si è registrato l'allarme, al fine di verificare la persistenza o meno di inquinanti e quindi per richiedere alla Caltaqua eventuali danni derivanti dalle spese che le utenze devono sostenere per la ripulitura dei propri serbatoi idrici;
l'opportunità di richiedere alla Caltaqua l'applicazione della riduzione del 50% della tariffa, nel caso di recente caso d'inquinamento e di non utilizzabilità dell'acqua di acquedotto, così come previsto dall'art 11 della L.R. 19/2015;
la urgente costituzione di una Commissione tecnica presso la struttura dell'ATO idrico, come prevista dall'art.12 della L.R. 19/2015, che deve avere tra gli scopi anche quello di rinegoziare il costo esorbitante di acquisto dell'acqua a partire dal fornitore primario che è la Siciliacque.