Pubblicato il: 19/04/2021 alle 11:38
Inizia una settimana decisiva per la Sicilia, con l'obiettivo di far calare la curva dei contagi e aumentare il numero di persone vaccinate per allontanare ancora una volta lo spettro di un'isola interamente in zona rossa. Dal 26 aprile le nuove disposizioni del governo Draghi permetteranno un allentamento delle restrizioni e le prime riaperture alle regioni con parametri da zona gialla, cosa a cui la Sicilia difficilmente può ambire adesso ma che spera di raggiungere nel mese di maggio.
Qualche segnale confortante è arrivato dal bollettino di ieri: i contagi sono tornati sotto quota 1.000 (875 per la precisione) con 16.558 tamponi. Il confronto con la domenica precedente (indicatore utile, al contrario del confronto giorno dopo giorno su cui incidono troppe fluttuazioni) parla di un calo dei contagi del 22%, segno che qualcosa nella curva sta iniziando a cambiare. Questa settimana darà risposte più significative, con fari puntati sulla provincia di Palermo: la zona rossa scadrà giovedì 22, si andrà verso una proroga? E sì, per quanto?
In base ai dati pubblicati dal Dipartimento della Protezione Civile ed elaborati dall'Ufficio statistica del Comune, nell'intera provincia di Palermo ieri si sono registrati 246 nuovi positivi. Nella settimana dal 12 al 18 aprile i nuovi positivi nella Città Metropolitana sono 3.054, e il rapporto nuovi positivi settimanali per 100 mila abitanti è pari a 251,50 (con riferimento alla settimana dall'11 al 17 aprile, i nuovi positivi erano 3.239 e il rapporto nuovi positivi settimanali per 100 mila abitanti 266,74).
Nel frattempo la scelta di concedere qualche riapertura infiamma il dibattito nazionale. Il rischio che le curve dell’epidemia possano cambiare direzione e tornare verso l’alto c'è, calcolato, la scelta di riaprire è il frutto di un compromesso, per cercare l’equilibrio con le difficoltà economiche e sociali del paese. A dirlo in coro, ammettendo anche di comprendere le ragioni della scelta, sono esperti e tecnici, Lo sottolinea anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che parlando della ripartenza delle scuola chiede l'aiuto di tutti.
Numeri alla mano i tecnici cercano di prevede cosa potrà succedere nelle prossime settimane dopo queste riaperture definite da Gimbe "sul filo del rasoio". Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute e membro del Cts, spiega che le prossime settimane saranno cruciali e che ci si affida al sistema di allerta rapido per intervenire, il che si traduce con nuove chiusure, se saranno necessarie, o tracciamenti, se i numeri dei contagi lo consentiranno.