Pubblicato il: 27/03/2019 alle 16:47
Torna nuovamente in carcere l'avvocato, ed ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone. Per lui si riaprono le porte del carcere. Il professionista è stato arrestato dai poliziotti della Digos della Questura di Agrigento direttamente al tribunale di Agrigento dove Arnone si trovava per motivi professionali. Gli agenti hanno così eseguito un'ordinanza di revoca dell'affidamento in prova ai servizi sociali per l'avvocato, ed ex consigliere comunale, Nelle prossime ore, concluse le formalità, Arnone sarà trasferito in carcere. Il legale negli anni scorsi fu accusato di estorsione nei confronti di una collega e, dopo una transazione avvenuta nello studio dell'avvocatessa, fu arrestato con un assegno circolare in tasca, ritenuto dalla procura la prova del reato. Giuseppe Arnone, 59 anni, con ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Palermo, il 23 gennaio del 2018 era stato affidato in prova ai servizi sociali per espiare un cumulo di pene di 3 anni 5 mesi di reclusione. Erano state poste delle prescrizioni: "di inviare mail e Pec, comunicare tramite mailing list, accedere a forum e chat, utilizzare facebook e piattaforme web, anche per interposta persona, se non per motivi legati alla professione e per comunicazioni strettamente private; diffondere volantini o apporre striscioni riportanti immagini o affermazioni diffamatorie, calunniose o moleste nei confronti di soggetti pubblici o privati, ovvero lesive della reputazione e onorabilità delle istituzioni Repubblicane; realizzare pubblicazioni (libri, articoli di stampa, opuscoli, volantini, striscioni), partecipare a trasmissioni televisive, interviste, comizi aventi ad oggetto informazioni e affermazioni a contenuto diffamatorio o calunnioso o molesto nei confronti di soggetti, pubblici o privati, ovvero lesive della reputazione e onorabilità delle istituzioni Repubblicane".
Il tribunale di Sorveglianza aveva già riesaminato 5 volte la misura dell'affidamento ai servizi sociali "a seguito di plurime – viene scritto – violazioni delle prescrizioni". Ed è accaduto il 6 marzo del 2018, il 22 maggio, il 3 luglio, il 2 ottobre sempre del 2018 e il 5 marzo di quest'anno.