Pubblicato il: 04/12/2019 alle 13:04
"Il Csm apra una pratica a tutela del giudice di Caltanissetta del processo Montante: Graziella Luparello che è stata "pesantemente attaccata" durante una seduta della commissione parlamentare Antimafia dal deputato Giorgio Mulè, con espressioni che "oggettivamente delegittimano pericolosamente la figura di un magistrato particolarmente esposto anche in altri numerosi processi di criminalità organizzata". E' la richiesta annunciata – secondo quanto riporta l'Ansa – in apertura del plenum di palazzo dei marescialli dal consigliere di Autonomia e Indipendenza Nino Di Matteo che ha intanto espresso "piena e incondizionata solidarietà" alla collega che è stata definita "cecchino della verità e del diritto" e la sua sentenza è stata definita "falsa, infamante e diffamatoria, una porcheria". Il giudice è stato accusato di aver fatto "strame del diritto e della ragione".
Graziella Luparello, originaria di Racalmuto, lo scorso 10 maggio, ha definito, "con sentenza di primo grado a seguito di giudizio abbreviato, un processo particolarmente complesso e delicato nei confronti tra gli altri, dell'ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, già responsabile per la legalità della Confindustria nazionale, condannato a 14 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, nonché di appartenenti di alto livello alle forze di polizia ed ai servizi di sicurezza" – ha ricordato Di Matteo – .
Lo scorso 14 ottobre, il giudice Luparello ha depositato le motivazioni della sua decisione ricostruendo in questo modo il ruolo del Montante: "Montante è stato il motore immobile di un meccanismo perverso di conquista e gestione occulta del potere che, sotto le insegne di una antimafia iconografica, ha sostanzialmente occupato, – ha ricostruito, riporta l'Ansa, Di Matteo – mediante la corruzione sistematica e le raffinate operazioni di dossieraggio, molte istituzioni regionali e nazionali".
"Il giudice – ha sottolineato il pm, secondo quanto scrive l'Ansa – sulla base del materiale probatorio in atti aveva doverosamente affrontato anche una vicenda relativa alla circostanza, peraltro introdotta nel processo dalla difesa dell'imputato, della mancata pubblicazione sul settimanale 'Panorama' (all'epoca diretto dall'oggi on.le Giorgio Mulè) di documentazione offerta a quella testata giornalistica da altro giornalista siciliano, afferente i rapporti tra il Montante e soggetti appartenenti alle famiglie mafiose del Nisseno".
"Credo che sia in questa sede doveroso far sentire la nostra solidarietà ad una collega che, come altri colleghi in quel contesto giudiziario particolarmente difficile, ha affrontato con coraggio, impegno e professionalità, il delicatissimo tema delle deviazioni illecite dei poteri istituzionali – ha concluso Di Matteo -. Per questo, mi riservo, nei prossimi giorni, di chiedere al comitato di presidenza l'apertura di una pratica a tutela della collega". (Agrigento Notizie – https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/deputato-mule-attacca-giudice-graziella-luparello-racalmuto-di-matteo-cms-tutela.html)