“Le dichiarazioni di Alfonso Cicero, oggi nella veste di indagato di reato connesso e non più come testimone, sono inattendibili. Dichiarazioni che appaiono come un crescendo rossiniano perché se nel primo interrogatorio Cicero ha detto che non sapeva nulla del generale Gianfranco Ardizzone poi, a distanza di un anno, dice che forse Ardizzone gli fece capire che il trasferimento da Reggio Calabria a Caltanissetta fu per merito di Montante e infine, dinanzi alla giudice Luparello disse, che effettivamente gli era stato detto chiaramente che era stato Montante ad occuparsi di questo trasferimento”. Lo ha detto oggi all’udienza del processo sul cosiddetto “Sistema Montante”, che si celebra a Caltanissetta con rito abbreviato dinanzi la Corte d’Appello, nel corso della sua arringa difensiva l’avvocato Giuseppe Dacquì, legale dell’ex comandante della Guardia di Finanza di Caltanissetta Gianfranco Ardizzone (nella foto), imputato insieme all’ex leader di Confindustria e altre tre persone.
“C’è poi il tema delle verifiche fatte all’azienda da parte della guardia di finanza – ha continuato l’avvocato Dacquì – verifiche che hanno portato all’applicazione di pesanti sanzioni nei confronti dello stesso Montante e dell’imprenditore Massimo Romano. Per quanto riguarda l’accertamento nei confronti dell’imprenditore Carmelo Turco si è detto nel corso del processo che il maggiore della Finanza Ettore Orfanello avrebbe ricevuto una tangente. E’ proprio il contrario: a Turco fece sanzioni pari circa a sette milioni di euro mentre i cosiddetti nemici di Montante sono stati trattati con i guanti gialli perché gli accertamenti sono stati regolari con modeste sanzioni”.
Il legale si è soffermato su un altro tema del processo, l’assunzione della figlia di Ardizzone. “E’ stato lo stesso Ardizzone – ha detto Dacquì – a rivolgersi a Venturi, scartando Romano e Montante. Per Venturi, che avrebbe stilato un patto corruttivo con Ardizzone, è stata archiviata l’ipotesi di reato, mentre Ardizzone viene condannato. Non comprendiamo questa disparità di trattamento. Visto che l’unico coinvolto è stato Venturi, non Romano o Montante”
L'ex presidente dell'Irsap Sicilia, Alfonso Cicero, parte offesa e teste chiave del processo sul "Sistema Montante chiarisce che l'indagine nei suoi confronti è scaturita da una querela presentata da Salvatore Iacuzzo. "L'indagine -spiega – è stata archiviata perchè le accuse erano infondate. La decisione è stata adottata dal Gip del Tribunale di Caltanissetta nel giugno del 2021".