Pubblicato il: 16/09/2019 alle 12:03
E’ ripreso questa mattina all’aula bunker di Caltanissetta il processo con rito ordinario sul Sistema Montante. Il primo a salire sul banco dei testimoni è l’ex sindaco di Caltanissetta, Salvatore Messana. “Montante – ha detto Messana rispondendo alle domande del pm Maurizio Bonaccorso – mi fu presentato da Nardulli un sottufficiale della Guardia di Finanza, durante la campagna elettorale del 1999. Mi disse che era un giovane industriale e poteva essere utile alla campagna stessa”. Poi Salvatore Messana, farmacista e sindaco per ben due legislature ha specificato i motivi che lo indussero a pensare che vi era una sorta di condizionamento. “In me si concretizzò il pensiero che tanti fatti non accadevano per caso quando collegai due episodi. Il primo è l’audizione che c’è stata da parte della commissione parlamentare antimafia nel 2005 a Caltanissetta in cui fui formalmente audito e sostanzialmente interrogato. Sono entrato in aula nella tarda mattina e la senatrice Napoli mi elencò più di venti domande aventi quasi tutte lo stesso oggetto e mi disse: guardi sono tante domande lei faccia mente locale. L’oggetto principale era l’eventuale influenza che avrebbe potuto esercitare l’ingegnere Di Vincenzo sul Comune di Caltanissetta. Le domande erano molto incalzanti e poste soprattutto dalla senatrice Napoli , dal senatore Lumia e l’onorevole Cristaldi il quale alzò anche la voce. Questa fu per me esperienza molto faticosa, mi sentii pressato senza motivo. Questo modo di porgere le domande mi fece sentire quasi imputato. Il secondo episodio fu quando incontrai Montante insieme a Roberto Centaro, ai tempi presidente della commissione nazionale antimafia, a Roma. Non fu un incontro casuale. Montante mi disse che sapeva che mi trovavo a Roma e mi chiese di prendere un caffè. Con lui trovai il senatore Centaro. Questi due fatti li collegai in un secondo momento. Mettendo insieme tutti questi fatti ebbi la sensazione che tutto questo non accadeva per caso”. Poi l’ex sindaco ha aggiunto: “Nel corso degli anni sarà capitato 3 o 4 volte di essere stato invitato a cene in casa di Montante, anche a vedere qualche partita di calcio, in cui partecipavano alti esponenti della Confindustria locale e alti esponenti delle forze dell’ordine”.