Pubblicato il: 16/12/2019 alle 11:32
“Avrei voluto venire prima ma purtroppo non ho potuto farlo per motivi personali e detentivi tristemente conosciuti”. Ha esordito così questa mattina il maggiore Ettore Orfanello, imputato nel processo sul cosiddetto Sistema Montante che si celebra a Caltanissetta, ripreso questa mattina all’aula bunker, dove si è presentato per rendere dichiarazioni spontanee. “Ho ascoltato alcune testimonianze su Radio Radicale e ho insistito con i miei legali per fare queste dichiarazioni. Le espressioni così forti – ha detto il maggiore, difeso dall’avvocato Giuseppe Dacquì – espresse dai testi mi hanno indotto a chiarire delle cose davanti a questo tribunale. L’obiettivo che mi prefiggo è quello di fornire a lei signor presidente anche una chiave di lettura diversa. La violenza con cui certi fatti sono stati esposti mi ha preoccupato. Vorrei innanzitutto precisare che ho ascoltato le dichiarazioni di Jacuzzo, Crescente, Pasquale Tornatore e vorrei puntualizzare che questi forti dissidi tra Antonello Montante, Alfonso Cicero e Marco Venturi e quest’altra fazione dell’imprenditoria nissena, si dà per scontato che tutti lo sapessero e che a Caltanissetta non si parlasse d’altro. In realtà queste cose non erano così di dominio pubblico, non era così scontato. C’è anche chi non poteva sapere cosa accadeva”. Diciassette gli imputati del processo che si celebra in ordinario, tra cui l'ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito; l’imprenditore Massimo Romano, ilmaggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo. “Nei miei confronti accuse pesantissime da parte di persone che non conoscevo nemmeno”. Ha analizzato una per una le dichiarazioni dei vari teste che in questi mesi si sono susseguiti sul banco dei testimoni. “Confermo che con il dottore Giovanni Crescente non ho mai parlato. Ci siamo incontrati sull’uscio di casa ma non abbiamo mai scambiato due parole. Che sapeva che ero un ufficiale che insabbiava determinate inchieste non ho capito bene da dove vengono le sue affermazioni. Così come per Pasquale Tornatore che è andato in tv a dire quanto pessima fosse la mia persona. Salvatore Jacuzzo non so che faccia abbia. Ho sentito che era uno dei rappresentati dell’Asi. Non mi riesco a capacitare di accuse così pesanti da parte di tutte queste persone”. Poi Orfanello si è soffermato sulle dichiarazioni del commercialista Paolo Buono e l’imprenditore Pasquale Tornatore. “Il dottore Buono mi ha colpito molto per la preparazione. Uno dei migliori commercialisti di Caltanissetta. La cosa che mi ha stupito – ha continuato – è lo stupore sugli accertamenti che abbiamo fatto. Mi viene da sorridere. Ho fatto dodici verifiche nei confronti di altrettanti professionisti. Nei confronti di tutti e dodici ho fatto gli accertamenti bancari. Ora un commercialista dello spessore di Buono non sapeva che dodici su dodici sono stati verificati? Il dottore Buono non è stato destinatario di un’attività più penetrante degli altri, questa è un’enorme fesseria. E’ stato trattato come tutti gli altri”. E su Tornatore ha aggiunto: “Il controllo fiscale a Tornatore è la cosa più banale che la Guardia di Finanza possa fare nei confronti di un imprenditore. Sentirsi perseguitati se dopo 20 anni di attività si riceve un controllo fiscale, che ha impegnato una mattina della sua vita, mi sembra esagerato e assume contorni grotteschi”.