Pubblicato il: 31/01/2014 alle 11:49
Nel gennaio del 2012 al largo dell'isola del giglio la Costa Concordia, possente nave da crociera, si è scontrata contro gli scogli causando alcune vittime. Dopo la messa in sicurezza si è aperto un fascicolo per cercare di capire quale porto possa essere più adatto per demolire la nave. In lizza per aggiudicarsi il lavoro c'era – e tutt'oggi è ancora presente – Palermo. La città e tutta l'isola potrebbe trarre beneficio da questa commissione che creerebbe posti di lavoro e donerebbe ossigeno ai tanti operai in cerca di occupazione.
Nonostante l'allettante proposta alcuni deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana denunciano lo scarso interesse che il Presidente Crocetta ha mostrato nei confronti di questa importante commessa. “Dopo cinque mesi dalla presentazione di una nostra interrogazione – affermano i deputati regionali Gino Ioppolo e Nello Musumeci, – con cui denunciavamo l'immobilismo del Governo Crocetta in favore della destinazione a Palermo della Costa Concordia per essere smantellata, ancora nulla è stato fatto. Mentre a favore di Piombino scendono in campo politici, rappresentanti del Governo nazionale e, in ultimo il Vicepresidente della Commissione Europea Tajani, il perdurante silenzio di Crocetta è imbarazzante. Non è emersa nessuna volontà da parte del governo Crocetta di proporre il porto palermitano, – concludono Ioppolo e Musumeci – nonostante esso disponga delle attrezzature idonee e non necessiti di alcun intervento di adeguamento. Si rischia concretamente così di perdere una commessa superiore ai 500 milioni di dollari che rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i 200 operai che attualmente sono in cassa integrazione”.