Ha preso la bimba morta soffocata, l'ha chiusa in un vecchio frigo ai bordi della strada statale 130 e poi ha appiccato il fuoco. Così Slavko Seferovic, 28 anni, padre della bambina rom di un anno e mezzo scomparsa misteriosamente dalla periferia di Cagliari, ha raccontato la fine della figlioletta al gip durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Uta dove è rinchiuso insieme alla moglie, Dragana Ahmetovic, dal 19 gennaio.
Ancora da chiarire la posizione della moglie che afferma di aver consegnato la figlia ancora viva al marito il quale le avrebbe detto di averla portata in un istituto per curarla. Da qui il racconto della coppia ai parenti sulla malattia della bambina poi smentito agli inquirenti. I due rom, che in un primo momento avevano avanzato l’ipotesi di un rapimento da parte di un gruppo di rumeni per presunti debiti di droga, si sono contraddetti più volte nel corso degli interrogatori ai quali erano stati sottoposti subito dopo l'arresto. Da quanto si è appreso il padre avrebbe fatto 'sparire' la bambina nel timore che gli venissero portati via gli altri quattro figli.