“Il fatto non sussiste”. Ha sentenziato così il Tribunale collegiale di Caltanissetta che oggi ha assolto da tutte le accuse il panettiere Lucio Rizza, accusato di usura, mentre di tentata estorsione rispondevano Giuseppe Dell'Asta e Giovanbattista Vincitore, per i quali la Procura aveva sollecitato condanne da un minimo di 4 anni a 6 anni. Secondo l'accusa, infatti, Rizza avrebbe prestato soldi ad un ex commerciante di auto, Calogero D., applicando tassi esorbitanti. Mentre Dall'Asta e Vincitore sarebbero subentrati nel ruolo di “riscossori”, minacciando il debitore che non avrebbe più pagato. La vicenda risale al 2006 e trae spunto da un'indagine che la Squadra Mobile aveva aperto per usura nei confronti del fornaio Rizza.
Ma il collegio giudicante ha ritenuto insussistenti le accuse formulate nei confronti dei tre imputati, che sono stati assolti con la formula più ampia come chiesto dagli avvocati Dino Milazzo, Maria Francesca Assennato e Davide Anzalone. Alle richieste di condanna s'era associato anche il legale di parte civile, Giovanni Di Giovanni. Per due volte, la Procura di Caltanissetta aveva chiesto l'archiviazione del procedimento penale contro Rizza, Dell'Asta e Vincitore, ma il Gip aveva disposto l'imputazione coatta dei tre indagati finiti sotto processo a adesso scagionati.