Pubblicato il: 06/08/2013 alle 09:35
Pioggia di reazioni e attestazioni di solidarietà arrivano dal mondo politico e imprenditoriale ad Alfonso Cicero, il commissario straordinario dell'Irsap destinatario di un trolley contenente bottiglie di alcol e di una bomboletta da campeggio con fiammiferi che qualcuno lunedì pomeriggio ha lasciato davanti la porta della sua abitazione di viale Trieste, a Caltanissetta.
“?Ora basta. L'ennesimo gesto intimidatorio nei confronti del commissario straordinario dell'Irsap, Alfonso Cicero, è la dimostrazione, qualora ce ne fosse stato bisogno, che l'attività di trasparenza e legalità da lui avviata, ha scontentato parecchi”, dice l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri. “Cicero ha toccato i nervi scoperti, ha denunciato gli abusi e i favori, scoprendo il malaffare e i molteplici interessi che legano mafia, malaburocrazia e politica. Stavolta hanno alzato il tiro e le intimidazioni sono giunte fino alla porta di casa, scombussolando anche il clima familiare di un funzionario pubblico, Cicero, fin troppo ligio al dovere e che per questo dà fastidio a molti. Per conto mio, da assessore regionale alle Attività produttive, ribadisco tutta la mia stima e confermo che, ora più che mai, indietro non si torna. L'escalation di polemiche, accuse e diffamazioni a cui è stato sottoposto Cicero negli ultimi giorni sono il frutto di un'azione concertata per garantire ?vecchi sistemi di potere? a cui non può andare bene un Istituto che revoca lotti ad imprese colluse, che mette fuori funzionari infedeli e respinge le pressioni della mafia, curando solo gli interessi delle imprese sane per favorire il vero sviluppo delle attività produttive siciliane”?.
Sullo stesso tenore le dichiarazioni del senatore del Pd, Beppe Lumia. “Sono al fianco del commissario dell'Irsap Alfonso Cicero per la grave intimidazione mafiosa subìta e per l'importante lavoro di legalità e sviluppo che sta portando avanti con coraggio e determinazione. Cicero, infatti, ha denunciato le incrostazioni mafiose ed il sistema collusivo presente nelle Asi di Enna, Caltanissetta, Agrigento e di altre realtà della Sicilia. Lo ha fatto a viso aperto facendo i nomi e i cognomi. Cicero – aggiunge – non può essere isolato. Ognuno, quindi, si assuma le proprie responsabilità, comprenda la posta in gioco ed eviti di fare sponda a chi ha umiliato lo sviluppo industriale e produttivo della Sicilia. Oggi abbiamo l'occasione per voltare pagina e mi auguro che questa opportunità sia sostenuta e condivisa da tutti”.
Ad Alfonso Cicero è giunta anche la solidarietà di Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia. “Il malaffare portato alla luce dal Commissario Alfonso Cicero in molti consorzi Asi è noto a tutti. Proprio queste azioni sono la cartina al torna sole delle avversità che incontra da tempo. Da ultimo il miserabile tentativo di intimidirlo a domicilio. Considero Cicero come uomo e come amministratore pubblico – aggiunge – un valore aggiunto per la nostra comunità: le sue denunce aiutano le imprese e i cittadini onesti, quelli che non si alleano con mafiosi e con i collusi con la mafia, il suo operato rappresenta una speranza per chi vuole realmente cambiare questa terra. Cicero da anni con decine di denunce – rileva Catanzaro – continua a collaborare con i competenti organi dello Stato a far scoprire magagne, imbrogli, ruberie in alcuni casi realizzate dai mafiosi in collaborazione con i colletti bianchi: i Consorzi Asi sono stati per anni la rappresentazione plastica di quella zona grigia della mafia che avrebbe voluto continuare a operare in tutta tranquillità. Cicero ha rotto consolidati equilibri nel rapporto tra politica malata, affari di inqualificabili imprenditori e mafiosi. Questo ci aiuta a comprendere il perchè dell'acredine e della continua aggressione, purtroppo non solo a parole, nei confronti di Cicero da parte di ben individuabili soggetti in giacca e cravatta i quali denigrano e cercano di isolare un amministratore pubblico come Cicero che ha perseguito e persegue l'interesse della gente perbene”. Per il vicepresidente di Confindustria, “i moderni mafiosi (i quali usano metodi peggiori a volte dei mafiosi chi sparano) si rassegnino poichè a partire dalle aree ex Asi deve ritornare la normalità ed è per questo che invitiamo a Cicero ad andare avanti”.