Pubblicato il: 08/03/2024 alle 09:47
(Vincenzo Falci, Gds.it) La procura chiede che siano processati. Per l’accusa farebbero parte di una rete organizzata che avrebbe fatto affari illeciti movimentando una consistente quantità di droga. Cocaina, hashish e marijuana nell’area del Riesino, in particolare. Nel gran calderone anche episodi di tentata estorsione ed estorsione nei confronti di debitori.
E in dieci, a fronte di una richiesta di citazione diretta, vanno verso il rito abbreviato. Un undicesimo, invece, ha scelto la via del patteggiamento. Tutti finiti al centro, nell’ottobre scorso, di un blitz dei carabinieri con l’emissione di dieci misure cautelari in carcere e due agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
La richiesta avanzata dalla procura pende sul capo del trentacinquenne Calogero Giordano, indicato un po’ come il dominus della sospetta organizzazione, il fratello, il trentenne Gabriele Giordano, il loro cugino, il ventisettenne Carmelo «Carlo» Giordano, la madre e il cognato di quest’ultimo, ossia la quarantanovenne Maria Rosa Marino e il ventinovenne Salvatore Cammarata, il ventinovenne Vincenzo Pirrello, il quarantunenne Giuseppe Di Leo, il ventisettenne Salvuccio Correnti, il quarantottenne Massimo Franco Maurici e il ventiquattrenne Salvatore Muratore (assistiti dagli avvocati Raffaele e Riccardo Palermo, Carmelo Terranova, Giovanni Sanfilippo, Giuseppe Dacquì, Giada Faraci, Vincenzo Vitello, Giovanni Pace, Giovanni Maggio, Giacomo Vitello ed Elisabetta Ascone). Su loro pendono le contestazioni, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga, spaccio, tentata estorsione, estorsione e detenzione illegale di un’arma.
Il solo a patteggiare la pena è stato il trentaduenne Pietro Patermo (avvocati Carmelo Terranova e Giada Faraci) con un anno, quattro mesi e 4 mila euro di multa con il beneficio della sospensione condizionale. Lui che è stato tirato in ballo per l’acquisto di un chilo di marijuana. Contestazione che, peraltro, lo stesso Patermo, ha ammesso durante l’interrogatorio di garanzia. È nell’ottobre di tre anni fa che sono scattate le indagini sull’onda dell’arresto di Calogero Giordano sorpreso allora con 4 chili marijuana.