Pubblicato il: 08/10/2020 alle 20:50
“La convocazione straordinaria al Comune di Gela del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a poche ore dal gravissimo fatto di sangue che ha scosso stanotte la città, è un segnale importante che Sua Eccellenza il Prefetto ha voluto dare alla comunità, colpita e preoccupata. Ringrazio tutti per l'attenzione immediatamente riservataci, certo che le risposte non tarderanno ad arrivare”. Così il Sindaco Lucio Greco, dopo il tentato omicidio avvenuto stanotte in un locale rinomato del quartiere Macchitella, il GB OIL. Un atto violento e spregiudicato, che lascia attoniti, dato che chi ha sparato lo ha fatto senza minimamente preoccuparsi della presenza di avventori e forze dell'ordine. Il primo cittadino ricorda come già da qualche tempo la città sia interessata da risse e atti vandalici, e non nega che la situazione sociale sia da monitorare e analizzare.
“Prevenire fatti incresciosi come quello di stanotte e garantire la sicurezza dei cittadini dev'essere la priorità assoluta e anche per questo – ha proseguito Greco – abbiamo predisposto un'ordinanza per la chiusura anticipata dei locali: all'1.30 il venerdì e il sabato, alle 00.30 il resto della settimana. Questo, unito ad una intensificazione dei controlli notturni già decisi con l'arrivo dell'Esercito e confermati oggi nel corso della riunione del Comitato, alla presenza del Procuratore della Repubblica, del Questore e dei Comandanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Capitaneria di Porto, sono fiducioso che ci permetterà di far rientrare l'allarme sicurezza”.
A partire dal 19 ottobre, rendono noto dalla Prefettura, saranno operative a Gela due squadre della Compagnia di Intervento Operativo (C.I.O.) dell’Arma dei Carabinieri. A partire dalla serata odierna e nell’arco notturno, invece, nei rispettivi quadranti di intervento sarà rinforzata la presenza di pattuglie della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. La Polizia Stradale effettuerà invece appositi servizi di controllo lungo le statali di collegamento con i limitrofi territori delle province di Agrigento e di Ragusa.
“Lo Stato c'è, ma la società civile – ha concluso il primo cittadino – deve collaborare, deve ribellarsi a questo stato di cose e deve reagire, perchè ha tutto il diritto di vivere in una città dove non si deve avere paura”.