Pubblicato il: 09/10/2018 alle 12:12
Non si era sentita di privare i figli di alcuni oggetti di carnevale nonostante le ristrettezze economiche e aveva speso in quel modo i 30 euro che il marito le aveva dato per fare la spesa. In più aveva anche venduto la fede nuziale in un “Compro oro” per ottenere del denaro in cambio. Quando è tornata a casa, però, aveva dovuto trovare una scusa per giustificare il fatto di essere senza soldi e non avere fatto la spesa. E quindi aveva detto al coniuge essere stata rapinata da alcuni stranieri e per rendere più credibile la sua versione si era pure procurata una ferita al viso. La casalinga nissena, per questa storia risalente a febbraio 2016, è finita davanti al Tribunale monocratico per simulazione di reato, anche se il giudice monocratico Giulia Calafiore, alla fine, l’ha assolta. Il contesto in cui si è snodata la vicenda è quello di una famiglia che vive in grande povertà a cui si era aggiunto il guaio di finire in Tribunale. Questo perché il marito – dopo avere ascoltato il racconto della moglie – aveva chiamato la Polizia per sporgere denuncia. Gli agenti erano arrivati rapidamente nell’abitazione dei due nisseni e avevano raccolto una prima deposizione, solo che la casalinga, resasi conto delle menzogne raccontate, era scoppiata in lacrime confessando il suo stratagemma per evitare problemi con il marito. Ed è stato proprio il suo immediato pentimento a far pendere l’ago della bilancia a suo favore, tanto che sia la Procura nissena che l’avvocato difensore Maria Francesca Assennato ne avevano chiesto l’assoluzione. (Vincenzo Pane, La Sicilia)