Pubblicato il: 28/03/2020 alle 11:23
Come ogni anno, l'ultima domenica di marzo torna l'ora legale e così, domani, 29 marzo, le lancette degli orologi andranno spostate un'ora in avanti, garantendo nei prossimi 7 mesi benefici per il sistema economico e per l'ambiente. Si ritarda, infatti, l'uso della luce artificiale. Le ripercussioni che ciò potrà avere nel fisico, quest'anno, passerà in secondo piano in considerazione dei veri problemi, quelli gravi del Coronavirus.
Nel 2019, secondo quanto rilevato da Terna, il risparmio energetico è stato di 505 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità è di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro. Il beneficio nel 2020, specifica la società che gestisce la rete elettrica nazionale, "potrà tuttavia essere influenzato dalla riduzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività per effetto dell'emergenza sanitaria da Covid-19". Il Parlamento Europeo si è detto favorevole a sospendere dal 2021 la convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. La Commissione aveva già chiesto la soppressione del cambio d’ora già dal 2019, con il mantenimento per tutti dell’ora legale, l’orario estivo, per intenderci, ma la richiesta è stata bocciata e l’abolizione del cambio rimandata al 2020, lasciando ad ogni Paese la facoltà di decidere a quale dei due “fusi orari” attenersi