Pubblicato il: 04/11/2013 alle 09:51
Nuovo lavoro, dopo il saggio su John Kennedy, per il giornalista e storico nisseno Emilio Vaccaro, che presenta il prossimo 23 novembre nell’aula magna dell’Istituto “Sebastiano Mottura” i libri “Sulla storia moderna” e “Sulla storia medievale”, due volumi dell’antologia commentata dall’opera di Antonino Desideri, autore del manuale di storia che è stato uno dei testi di riferimento per intere generazioni di studenti e docenti dei licei. Alla presentazione interverrà la docente Nadia Rizzo; moderatore dell’incontro Fiorella Falci, docente di storia e filosofia del liceo classico Ruggero Settimo. L'incontro si terrà alle ore 17.30.
Obiettivo della pubblicazione è recuperare il preziosissimo lavoro del Desideri per restituirlo alla fruizione degli studenti di oggi, che affrontano un percorso di studi molto diverso sotto il profilo della didattica e soprattutto del monte-ore, che ha visto la drastica riduzione per tutte le discipline.
Emilio Vaccaro ha recuperato l’ossatura essenziale dei vari capitoli del manuale, rinunciando alla sezione storiografica presente nei volumi del lavoro di Desideri, per venire incontro alle esigenze della nuova didattica e per offrire agli studenti l’occasione di confrontarsi, come sottolinea nelle note introduttive dei volumi di Vaccaro il professore Salvatore Miraglia , già docente di latino e greco al liceo classico e di materie letterarie al “Manzoni”, con un lavoro ancora oggi estremamente valido. I primi due volumi dell’opera, Storia medievale e Storia moderna, sono rispettivamente suddivisi in 14 e in 10 capitoli; in un secondo tempo uscirà il volume relativo all’età contemporanea, che – scrive ancora Miraglia nell’introduzione – “dovrebbe comunque richiedere una più particolareggiata rielaborazione senza contare un ulteriore approfondimento alla luce di quanto ancor oggi gli storici hanno evidenziato e continuano ad approfondire, grazie a nuovi documenti scoperti di recente o comunque resi disponibili e che meritano di essere tenuti presenti per un’opera meritoria che viene riproposta al pubblico”.