Pubblicato il: 20/09/2019 alle 15:44
“Francesco Andriotta e Calogero Pulci hanno reso gravissime dichiarazioni mendaci da cui sono discese pesantissime condanne. La natura delle dichiarazioni di Andriotta è assolutamente mendace”. Lo ha detto il sostituto procuratore Fabiola Furnari questa mattina nel corso della requisitoria per il processo Borsellino Quater in merito alla posizione del falso pentito Francesco Andriotta condannato in primo grado a 10 anni per calunnia. “Lo stesso ha ammesso – ha continuato il sostituto Fabiola Furnari – ha detto testualmente ‘Non sapevo nulla. Ho barattato la mia libertà con quella degli altri’. La sua funzione è stata quella di convincere Vincenzo Scarantino a collaborare. Questo rapporto nasce durante la convivenza al carcere di Busto Arsizio. Il rapporto tra i due diventava giorno dopo giorno più stretto. La fiducia che Scarantino nutriva nei confronti di Andriotta lo indusse anche a confessare di aver effettivamente commissionato a Candura il furto di quella Fiat 126 utilizzata nella strage del 19 luglio del 1992, su richiesta di un parente. Con le sue false dichiarazioni Andriotta ha determinato per Scotto, Profeta Vernengo, la pena dell’ergastolo e la condanna per Scarantino. Pertanto per lui chiediamo la conferma della sentenza di primo grado”. E’ stato affrontato il tema del tempus commissi delicti. “La sua è stata una confessione non spontanea – ha detto il sostituto Furnari – ma solo sollecitata dalle dichiarazioni di Spatuzza che hanno smantellato il suo progetto diabolico. L’ipotesi dell’indottrinamento sul quale molto insiste anche l’appello non esclude che lui avrebbe potuto tirarsi indietro e decidere di non stare al gioco”.