A tre anni dalla tragedia di Lampedusa in cui persero la vita 366 persone, non solo l'isola ma l'Italia intera ricorda le vittime nella giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione istituita lo scorso marzo.
Erano le 7 del mattino del 3 ottobre del 2013 quando un'imbarcazione libica con a bordo oltre 900 persone affondo' al largo di Lampedusa di fronte alla celebre Spiaggia dei Conigli in seguito a un incendio divampato a bordo. Con oltre 360 morti, tra cui tantissimi bambini, e 20 dispersi, l'incidente e' ricordato come una delle piu' gravi tragedie avvenute nel Mediterraneo. A causarla fu l'incendio innescato a bordo del barcone dagli stessi migranti che cercavano cosi' di farsi avvistare e soccorrere. “E' un orrore infinito. Non finiscono mai di portare cadaveri”, fu il commento a caldo del sindaco, Giusi Nicolini. Poche ore dopo scrisse un telegramma all'allora premier Enrico Letta per “venire a contare i morti”: “accanto al profondo dolore, c'e' lo sgomento e la rabbia per l'atteggiamento delle istituzioni italiane e dell'Europa che continuano a considerare il fenomeno dei migranti come un'emergenza”, aggiunse il primo cittadino dell'isola. Dal ministro dell'Interno,, Angelino Alfano, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, il mondo della politica volo' a Lampedusa per esprimere il dolore dell'Italia, ma le parole piu' dure arrivarono da Papa Francesco: “Mi viene la parola vergogna: e' una vergogna”.
La vicenda non fu un caso isolato: da allora oltre 8000 persone sono morte nel Mediterraneo cercando un futuro migliore. Tra le vittime anche gli 800 migranti che persero la vita nella notte tra il 17 e il 18 aprile 2015 a causa del capovolgimento di un peschereccio in legno nel Canale di Sicilia. La giornata in memoria delle vittime arriva a pochi giorni dall'annuncio della candidatura alle nomination del docu-film sugli sbarchi a Lampedusa Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che proprio lunedi' 3 ottobre, in prima serata, verra' trasmesso da Rai 3.