QUELLA notte tutti e due i carabinieri approfittarono delle condizioni psico-fisiche delle due studentesse americane, che avevano bevuto troppo e non erano in grado di difendersi. Tutti e due ebbero rapporti sessuali con loro. Stupro secondo quanto denunciato dalle ragazze, rapporto consenziente secondo i militari. Ma il comportamento di uno di questi è stato più grave. Così ritengono i pm Rodrigo Merlo e Ornella Galeotti. Le imputazioni riflettono il disastro di quella notte fra il 6 e il 7 settembre, quando l'appuntato Marco Camuffo, di 47 anni, e il carabiniere scelto Pietro Costa, di 32, dopo essere intervenuti alla discoteca Flo' per sedare una rissa, fecero salire sull'auto di servizio le due studentesse di 19 e 21 anni che a quell'ora — erano passate le 2 — non riuscivano a trovare un taxi, e le accompagnarono a casa. Poi all'interno del palazzo ebbero rapporti sessuali con loro. Rapporti ammessi dai due militari.
Alcune ore più tardi in procura la ragazza più giovane non ricordava quasi nulla, se non che con Costa c'erano stati dei baci e forse un rapporto completo. La sua amica, invece, ricordava che il carabiniere più anziano l'aveva spinta contro un davanzale, l'aveva violentata poi l'aveva afferrata per le spalle e fatta inginocchiare per farle praticare un altro atto sessuale. Un racconto che Camuffo non ha smentito, sostenendo però che la ragazza era consenziente. Non gli credono i pm, che infatti gli contestano non solo di aver profittato delle condizioni psico-fisiche della studentessa ma anche di aver agito con violenza, costringendola a subire atti sessuali. Mentre al collega più giovane viene contestato "soltanto" di aver abusato delle condizioni di semincoscienza in cui si trovava l'altra studentessa.
I due carabinieri dicono che le ragazze non sembravano ubriache e che erano rientrate in casa tranquillamente ma vengono smentiti sia dalle coinquiline, secondo cui le due studentesse piangevano disperatamente, sia dai poliziotti intervenuti alle 4,06, poco dopo la drammatica telefonata giunta al 113 alle 3,48, in cui una ragazza invocava aiuto in inglese: «Venite a prenderci per favore, violentate dalla polizia, polizia, macchina, la casa». Gli agenti trovarono la più giovane in stato di shock e l'altra che piangeva a dirotto. A proposito della loro condizione di ubriachezza, in ospedale alle 6,40, quasi 4 ore dopo i fatti, una delle ragazze aveva un tasso alcolemico di 1,68 grammi di alcol per litro di sangue; alle 6,51 l'altra aveva un tasso di 1,59. La professoressa Elisabetta Bertol ha calcolato che 4 ore prima una doveva avere un tasso alcolemico pari a 1,9 e l'altra oltre 2. Erano ambedue in «conclamato stato di ubriachezza», con «perdita della facoltà di giudizio e di coordinamento motorio».
Quanto alla presunta montatura, secondo cui le due studentesse sarebbero state consenzienti e poi avrebbero denunciato i carabinieri, il gip Mario Profeta ricorda che la gazzella di Camuffo e Costa risulta essere arrivata nella via in cui abitavano le ragazze alle 3,14 ed essersi allontanata alle 3,32, appena 16 minuti prima della drammatica chiamata al 113. Non ci sarebbe stato il tempo per una macchinazione, scrive il gip, che ha respinto la richiesta di interdizione dei due militari perché ritiene che la sospensione dal servizio disposta dall'Arma sia misura efficace per impedire che commettano altri reati, ma afferma che «i profili di gravità indiziaria risultano elevatissimi». E scrive: «L'ipotesi che i rapporti sessuali siano stati consumati contro la volontà o comunque senza consapevole, valido e percepibile consenso delle due ragazze appare estremamente verosimile… Sono quindi ravvisabili gravissimi indizi a carico dei due carabinieri che, in contrasto con le regole note anche alla più inesperta recluta, hanno utilizzato l'auto di servizio per accompagnare due civili e subito dopo averle fatte entrare nel portone di casa hanno avuto un approccio sessuale culminato nei termini già esposti». (Franca Selvatici, Repubblica.it – https://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/10/03/news/sesso_con_le_studentesse_per_uno_dei_carabinieri_accuse_piu_pesanti-177187205/)