L’associazione di Gela L.A.T.E. “Maurizio Nicosia”, dopo un’attenta valutazione della circolare del 21 maggio 2020 “Emergenza covid – 19. Progressivo ripristino delle attività assistenziali fase2”, emanata dal Governo regionale, si chiede se le strette linee sanitarie di prevenzione del contagio debbano riguardare in maniera esclusiva solo i malati cronici e non anche tutti gli operatori della sanità con cui si può venire in contatto. Il Covid ci ha insegnato che non guarda in faccia a nessuno. Come mai per gli operatori sanitari non esiste una circolare che li obbliga a fare il tampone periodicamente e soprattutto al rientro dalle ferie?? Ci teniamo a ricordare che questo virus attacca tutti e non solo i malati cronici. Noi talassemici siamo costretti a seguire le indicazioni dettate dalla circolare anche per un semplice prelievo affrontando grossi disagi sia personali che familiari. Solo per fare un esempio, lo scorso 25 agosto, una bambina di pochi mesi, che doveva accedere alle cure, si è trovata ad affrontare il percorso Covid ed aspettare l’esito del tampone, che arriva dopo circa tre ore, in macchina. I malati cronici, in particolare i talassemici, sperano che la Regione Sicilia si attivi immediatamente sia ad alleviare i disagi personali e familiari con la predisposizione di percorsi alternativi, e mettere in condizione e sicurezza gli stessi pazienti di sapere che chi lo cura abbia fatto i tamponi.