Pubblicato il: 21/10/2013 alle 14:31
La tappa nissena del comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza, secondo il vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano, è stata “l'occasione per approfondire sul piano tecnico, i processi di riorganizzazione della mafia e delle organizzazioni criminali, e per valutare insieme i punti di forza e di debolezza nelle strategie antimafia e nel sistema normativo e pratico di contrasto alla criminalità organizzata”, ha spiegato il ministro durante l'incontro con i giornalisti nella prefettura di Caltanissetta dove s'è svolto il vertice alla presenza dei massimi rappresentanti delle forze dell'ordine e della magistratura.
“E' venuto fuori un bilancio con tante luci e alcune ombre che vanno assolutamente diradate. In primo luogo una necessità di maggiore efficienza nell'uso delle risorse confiscate. Noi abbiamo agenzia per i beni confiscati cui occorrerà dare altro supporto e probabilmente una strumentazione normativa più efficace per riuscire ad ottenere che tutti i beni confiscati e sequestrati che rappresentano una delle ragioni di maggiore ottimismo e soddisfazioni per quanto è stato fatto in passato tutti questi beni poi vengano utilizzati e che nessuno possa dire che lo Stato toglie il lavoro che la criminalità organizzata aveva dato e che le imprese sequestrate e confiscate poi falliscano. Èstato questo il senso complessivo di ragionamento che parte da un presupposto che i più grandi latitanti sono stati arrestati che le nostre carceri vedono al carcere duro i più grossi boss della mafia, che miliardi di euro di patrimoni sono stati sequestrati e che vi è una strategia di aggressione ai patrimoni criminali e di arresto dei latitanti che rimane insieme al carcere duro la strategia di fondo attraverso la quale il nostro Paese vuole continuare a combattere fino a vincere la criminalità organizzata.
Alla riunione hanno partecipato i prefetti siciliani, il procuratore nazionale antimafia, i procuratori di Caltanissetta Sergio Lari, Francesco Messineo di Palermo, Giovanni Salvi di Catania, Guido Lo Forte di Messina, il capo della Polizia Alessandro Pansa i comandanti nazionali di Arma dei carabinieri e Finanza, il presidente della Corte d'Appello nissena Salvatore Cardinale, il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato e di Catania Giovanni Tinebra, il procuratore generale facente funzioni di Caltanissetta Antonino Patti, Ivan Lo Bello vicepresidente nazionale di Confindustria e Antonello Montante che presiede Confindustria Sicilia.
FOTO A CURA DI EMANUELE NUGARA