Pubblicato il: 05/09/2014 alle 09:00
Grande giornata, mercoledì 3 settembre, per Italia Nostra, per il Comitato no Peos e per la Sicilia, al TAR del Lazio. Per ora il Golfo di Gela e il Castello di Falconara sono salvi dall'ennesimo, vergognoso scempio ambientale e paesaggistico: i lavori del previsto mega impianto eolico offshore sono bloccati. Un iter assai controverso quello dell?impianto industriale voluto dalla Mediterranean Wind offshore, a ridosso della bellissima costa meridionale siciliana.
Un investimento di 150 milioni di euro per 38 aerogeneratori. Dunque, presso la seconda sezione del Tar del Lazio ha auto luogo mercoledì scorso l'udienza in ordine al ricorso presentato dal Comitato no Peos e da Italia Nostra, difesi dagli avvocati Chiara Donà dalle Rose e Giovanni Puntarello, con la consulenza dell?'Ufficio legale di Italia Nostra. La Mediterranean Wind offshore, in apertura dell'udienza, tramite i suoi legali, ha fatto sapere che non intende iniziare i lavori finché non si sarà conclusa l'udienza di merito e il Tar non emetterà il verdetto definitivo. Dunque, l'azienda non intenderebbe investire ulteriori risorse economico-finanziarie, con il rischio di dover interrompere i lavori.
“?Accogliamo favorevolmente la decisione della Mediterranean Wind offshore che avrà sicuramente valutato, tramite i suoi legali, il peso delle motivazioni ostative indicate nei nostri ricorsi? – hanno affermato gli avvocati del Comitato no Peos e di Italia Nostra. Entro l' anno il Tar del Lazio dovrà convocare l'udienza di merito. L?artista Giovanni Iudice, presidente del Comitato No Peos di Gela, si dice ?felice per lo scempio evitato e per il trionfo della bellezza, vera arma per salvare il mondo, per evitare il saccheggio dei nostri paesaggi?. La battaglia, inevitabilmente, continua”, dice il presidente di Italia Nostra Sicilia, Leandro Janni.