Pubblicato il: 24/02/2014 alle 11:23
La fontana di piazza CapuanaCome trasformare fontane o rotatorie zampillanti d'acqua in cestini portarifiuti. Una tendenza – tutta negativa, chiaramente – che a Caltanissetta è stata inaugurata da molti anni, tra l'indifferenza degli amministratori e dei tecnici che gestiscono (?) la cosa pubblica. Basta buttare l'occhio in vie centralissime del capoluogo, e quindi tutti possono farlo per esserci passati almeno una volta, per capire quale sia lo stato di salute delle nostre fontane. Nella top ten del degrado c'è sicuramente la storica Fontana del Tritone di piazza Garibaldi – emblema di Caltanissetta – deturpata da nisseni e stranieri che l'hanno convertita in posacenere e cassonetto della spazzatura che accoglie bottiglie di vetro, cartacce e molto altro ancora.
Ma sicuramente in classifica merita un posto anche la fontana a gradoni costruita anni fa dal Comune per valorizzare piazza Capuana, davanti la scuola di Santa Lucia. Asciutta. Da anni non scorre più l'acqua e francamente viene da chiedersi perché. E' rotto l'impianto di erogazione oppure anche la mancata fuoriscita di zampilli rientra nella cosiddetta spending review di Palazzo del Carmine? Chiediamo al sindaco Michele Campisi, ai suoi assessori e ai consiglieri comunali (sono o non sono l'occhio vigile dei cittadini, anche fuori dalla campagna elettorale?) e ai responsabili dell'ufficio tecnico se hanno mai scrutato nella vasca, diventata ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Se sono mai passati da quelle parti e se ne sono accorti, perché non sono intervenuti? Senza parlare delle due rotatorie-fontane inaugurate in pompa magna in viale Regina Margherita e in via Ferdinando I. Luci colorate miste agli zampilli d'acqua dovevano vivacizzare l'attraversamento delle auto, ma l'effetto è passato pochi giorni dopo tra guasti all'impianto di diffusione dell'acqua, mai più riparato. Per quale motivo, ovviamente, nessuno lo sa. Risultato: altre due vasche vuote dove sguazza la “monnezza”. Forse anche per questi motivi, per l'inefficienza di chi dovrebbe fare il proprio lavoro e chissà cosa fa, meritiamo di stare in coda alle classifiche sulla vivibilità.