Pubblicato il: 27/09/2014 alle 13:25
Un'esplosione improvvisa, una colonna di fango che zampilla e schizza come se una bomba fosse caduta sul terreno, il terrore e le grida dei turisti. Èquesta la scena avvenuta verso le 12.30 nella riserva naturale di Maccalube d'Aragona dove un cosiddetto “vulcanello freddo” è improvvisamente esploso eruttando gas e fango e coinvolgendo una famiglia di Joppolo Giancaxio: muoiono una bambina di 7 anni e il fratellino di 9 anni, ritrovato dopo diverse ore dai soccorritori, mentre il padre Rosario Mulone, carabiniere di 46 anni, è salvo. Oggi era il compleanno del bambino ed era stato proprio il festeggiato a chiedere al padre di portarlo a vedere quello strano e affascinante fenomeno naturale. Ai piedi della collina della tragedia la madre, Giovanna Lucchese, 45 anni, piange e si dispera invocando il nome dei suoi due figli.
LE RICERCHE. L'esplosione sarebbe avvenuta in una zona in cui è consentito il passaggio delle persone senza alcuna precauzione. Per le ricerche sono utilizzati anche cani soccorritori. Le forze dell'ordine stanno cercando di capire se vi siano altre persone disperse anche controllando le targhe delle auto che sono posteggiate nel parcheggio di accesso alla riserva. Alle ricerche partecipa anche il sindaco di Aragona Salvatore Parello.
CROCETTA: “VERIFICHE SU GESTIONE DELLA RISERVA”. Il governatore Crocetta ha ordinato alla Protezione civile e al dipartimento Ambiente della Refione di sospendere immediatamente gli accessi nella riserva. La Regione ha inoltre stabilito di istituire una commissione d'inha dichiarato Crocetta. Gli incarichi saranno affidati lunedì prossimo.
LA RISERVA GESTITA DA LEGAMBIENTE. Nella riserva, a 4 km dal centro abitato di Aragona e a 15 da Agrigento, vi sono pozze di fango argilloso che sobbollono e a volte avvengono eruzioni di grossa entità a causa del metano presente nel sottosuolo con espulsione di fango caldo, gas e acqua. La riserva è gestita da Legambiente. Sul caso la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta. Sul posto, per coordinare le indagini, è presente il sostituto procuratore Carlo Cinque.
IL RESPONSABILE: “NESSUN PREALLARME”. “Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, mezz'ora prima i nostri operatori erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale. All'improvviso poi è accaduta la tragedia”, ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente e direttore della riserva Maccalube. “La massa di fango e argilla è stata provocata dal ribaltamento dell'intera collina dei vulcanelli”, ha spiegato Fontana.
“LA COLLINA E' COLLASSATA SU SE STESSA”. “I vulcanelli si trovavano in cima alla collina – aggiunge il direttore della riserva -, l'esplosione ha provocato quello che viene definito “il ribaltamento”: la collina in sostanza è collassata su se stessa, creando un'area fangosa con un diametro di alcune centinaia di metri. Al momento dell'esplosione il genitore con i due figli si trovava proprio sulla collina, mentre altri turisti erano più lontani”.