Pubblicato il: 06/12/2019 alle 18:55
“Tira fuori i soldi o ti ammazzo” sono queste le parole che il 29 ottobre scorso due malviventi, moglie e marito, hanno usato per compiere in poche ore tre rapine a Trento.
Immediatamente sono state avviate le indagini da parte della squadra mobile di Trento, coordinata dalla Procura della Repubblica, e ieri mattina è stato arrestato un quarantenne originario di Gela, in provincia di Caltanissetta, ma da anni residente in Trentino Alto Adige. Nella stessa mattinata è stata applicata alla moglie dell’uomo, sempre su disposizione della Procura della Repubblica, un’altra misura restrittiva della libertà personale, l’obbligo di dimora nel comune di residenza, in quanto complice del marito.
Le rapine sono avvenute nella serata del 28 ottobre scorso ai danni di tre vittime, due donne ed un uomo. La prima è avvenuta intorno alle 22.45, in via Gorizia. La vittima è stato un uomo in sosta con la propria autovettura. Il rapinatore si è avvicinato, brandendo un coltello e puntandolo alla gola della vittima, intimandogli, ripetendo più volte la frase “Tira fuori i soldi o ti ammazzo”, di consegnarli in denaro in possesso, circa 70 euro. In questo frangente la moglie ha svolto le funzioni di vedetta, di “palo”, controllando che non arrivassero le Forze dell’Ordine.
Non contenti della somma sottratta i due si sono spostati in via Milano. Trascorsi dieci minuti dall’ultimo episodio, hanno replicato. Con una scusa l’uomo ha fermato una donna in bicicletta, intenta a rientrare a casa, con il pretesto di chiederle un’informazione. In maniera improvvisa e repentina la donna è stata bloccata per un braccio, puntandole il coltello, e chiedendole di consegnare il denaro in possesso. A questo punto la vittima ha reagito, urlando e dicendo di non avere denaro. La coppia, sorpresa dalla reazione, si è dileguata non portando a compimento la rapina.
Ma insoddisfatti di quanto avvenuto, alle 23, si sono spostati verso via Perini, dove hanno visto una donna prelevare del denaro contante dallo sportello automatico. Il rapinatore è sceso dall’auto, guidata dalla moglie, si è avvicinato alla vittima, intimandogli, dietro minaccia di morte, di consegnarli il denaro, circa 500 euro, dandosi immediatamente dopo alla fuga.
Le indagini avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Trento, hanno permesso immediatamente di ipotizzare che potesse trattarsi dello stesso autore, visto l’identico modus operandi. Ipotesi confermata anche grazie alle dichiarazioni delle tre vittime che hanno descritto l’autore.
A questo punto sono state passate al setaccio gli impianti di videosorveglianza, pubblici e privati presenti in zona, che hanno permesso di individuare l’autovettura dei due rapinatori. Dai dati dell’autovettura gli investigatori della Squadra Mobile sono risaliti all’identità dei due, estrapolando delle foto utili per i riconoscimenti da parte delle due donne e dell’uomo rapinati nella serata del 28 ottobre.
Inoltre, esaminando le varie denunce presentate presso la Questura di Trento è balzato agli occhi che fosse avvenuta un’analoga rapina nella serata del 22 ottobre. In particolare verso le 23 in via Zara, un uomo, individuato per il rapinatore originario della Sicilia, si è avvicinato alla vittima, un trentenne, intorno alle 23. Nell’occasione gli ha intimato, minacciandolo con un coltello, di consegnarli il denaro. In questo caso è stata utile l’analisi degli spostamenti del telefono del rapinatore.