Pubblicato il: 01/01/2015 alle 19:48
Tre affabulatrici, tre musicanti e un madonnaro a narrare la storia più antica e nota del mondo.
La Storia, così come nessuno l'ha mai raccontata, di Gesù bambino da che nasce a quando finisce la quinta elementare.
Liberamente ispirato ai vangeli apocrifi, per la regia di Cinzia Caminiti, che ne ha pure scritto il testo, Vangelu secunnu Cinzia Caminiti Nicotra, Paolo Capodanno, Paolo Filippini – Iolanda Fichera – Stefano La rosa – Rosalba Sinesio è l’ultima, in ordine di tempo, produzione di Schizzid’Arte
Lo spettacolo, va in scena a gentile richiesta di pubblico e col favore della critica per il terzo anno consecutivo e replica per questa stagione dal 30 dicembre 2014 in vari teatri di Catania e provincia.
Il 2, il 3 e il 4 gennaio lo rivedremo alla sala magma in via Adua, 3 a Catania e per finire ad Acicatena il 6 di gennaio.
Ieri sera è stato proposto al giardino di meDea ad Acireale, in un incantevole “dome” (un attrezzato tendone gestito e amorevolmente curato da Luisa La Rosa e Salvo Zappalà, dove specificatamente vengono svolte attività rivolte al benessere psicofisico di ogni tipo, non ultimo lo yoga della risata tenuto dall’esperta in materia Luisa La rosa).
Quella del 30 dicembre è stata secondo Cinzia Caminiti autrice e attrice dello spettacolo in questione, una serata magica, calda, avvolgente e laddove fuori nevicava lì i cuori di tutti i presenti, per cento minuti si sono riscaldati all’insegna della coralità, della condivisione, dell’abbraccio reciproco, battendo alla fine della performance perfettamente all’unisono.
“Mentre recitavo- ha raccontato Cinzia -, ho assistito, io, ad uno spettacolo: erano gli occhi, i sorrisi, i sensi della gente che ammirava il nostro lavoro, che ascoltava attenta le nostre parole, che intonava i nostri canti. Occhi, sorrisi e sentimenti tesi tutti a cogliere meraviglia, incanto, sorpresa… e un’artista cosa può volere più di questo, dal pubblico? e la richiesta di un bis, poi, (un po’ insolito per uno spettacolo teatrale) ci ha riempiti naturalmente di gioia”.