Pubblicato il: 24/10/2018 alle 15:46
Indagine chiusa e richiesta di rinvio a giudizio già avanzata dalla Procura per il nisseno Kevin Lombardo, 23 anni, che tra un mese dovrà
rispondere – in udienza preliminare – di omicidio colposo per l’incidente mortale costato la vita al pakistano Muhammad Towfeeq, il 10 aprile 2015. Ma i guai per il giovane nisseno, accusato di avere investito il pakistano e di non essersi fermato, non sono finiti qui, visto che la gup Graziella Luparello ha anche disposto l’imputazione coatta per l’accusa di omissione di soccorso, “curata” separatamente dagli inquirenti rispetto a quella di omicidio stradale. Con l’imputazione coatta la gup ha disposto l’apertura di un processo.
Entrambe le accuse, in una prima fase, erano state archiviate, ma l’avvocato Vania Giamporcaro, che assiste i familiari di Towfeeq come
legale di parte civile, aveva svolto una serie di indagini sulla base delle quali la Procura nissena aveva chiesto una nuova consulenza
sulla dinamica dell’incidente.
C’erano diversi dettagli, secondo la legale di parte civile, che non erano stati inizialmente sviscerati sull’investimento di Towfeeq, che venne travolto dalla vettura condotta da Lombardo mentre camminava a piedi nella zona di Pian del lago. E per quello era stata disposta una
nuova consulenza che adesso sembra dire altro rispetto al primo accertamento eseguito all’epoca dei fatti tanto che è stata disposta
la nuova udienza preliminare.
La vicenda aveva destato anche parecchia commozione, visto che alcuni ospiti del Centro di accoglienza di Pian del Lago – non solo
pakistani, ma di varie nazionalità – avevano fatto una colletta per permettere il rimpatrio della salma e si erano riuniti nel piazzale
dello stadio “Tomaselli” per pregare per lui. Towfeeq aveva 29 anni quando morì, dopo 10 giorni di agonia in ospedale; la sua era stata
una lotta continua fin dal momento di partire dal Pakistan, perché rischiava di fare una brutta fine. Aveva superato l’odissea di un
viaggio iniziato dall’altra parte del mondo, in cerca di nuove opportunità in Italia o più probabilmente nel resto d’Europa. Ma i
suoi sogni erano finiti sull’asfalto di una strada provinciale, dopo che una vettura lo aveva travolto. Il giovane automobilista non si era
accorto di nulla, forse per il troppo buio, e questa ricostruzione inizialmente era sembrata sufficiente alla Procura per chiedere l’archiviazione e al gip per accogliere la richiesta di chiudere l’indagine. Lo stesso avvocato difensore Cristian Morgana aveva chiesto che quell’archiviazione venisse confermata sostenendo che Lombardo non aveva effettivamente potuto accorgersi della presenza di Towfeeq sulla carreggiata. Tesi opposte che verranno sviscerate in aula. (Vincenzo Pane, La Sicilia)