Pubblicato il: 12/06/2013 alle 09:11
E' stato uno dei gialli irrisolti della mafia siciliana. Un ex mafioso diventato confidente dei carabinieri, ucciso poco prima di diventare un collaboratore di giustizia. Dopo 17 anni arriva la svolta sul delitto di Luigi “Gino” Ilardo, l'ex vice rappresentante della famiglia mafiosa nissena e cugino del boss Piddu Madonia che venne ucciso il 10 maggio del 1996 in via Quintino Sella, a Catania.
Oggi la squadra Mobile di Catania e i magistrati della Dda etnea ritengono di aver scoperto presunti mandanti e killer di Ilardo: un'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata al capomafia ergastolano Madonia e a Maurizio Zuccaro, boss della cosca Santapaola e ad Orazio Benedetto Cocimano. La figura di Gino Ilardo è al centro del processo che si celebra a Palermo contro il generale Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, i due ufficiali del Ros dei carabinieri accusati di non avere catturato Bernardo Provenzano il 31 ottobre del 1995 a Mezzojuso, durante un summit che il padrino di Corleone aveva convocato in un casolare.
Ilardo, infatti, era il confidente del colonnello Michele Riccio e quel giorno incontrò il superlatitante. I carabinieri si appostarono nella zona, fotografarono l'incontro tra Ilardo e  altri fiancheggiatori di Provenzano, ma non intervennero. Secondo la Procura di Palermo, nonostante quelle preziose confidenze e indicazioni di Gino Ilardo, il padrino non venne catturato favorendo così la latitanza di Binnu fino al 2006, quando fu catturato nel covo di Montagna dei Cavalli, a Corleone.