Pubblicato il: 11/06/2018 alle 16:51
Ci saranno due giorni in più per pagare, ma per il portafoglio dei contribuenti non ci sarà alcun alleggerimento. L’appuntamento con il versamento della prima rata dell’Imu e della Tasi slitta quest’anno a lunedì 18 giugno, perchè la scadenza tradizionale del 16 cade di sabato.
La prima rata dell’Imu e della Tasi per il 2018 è, in molti casi, facile da calcolare. Per chi non ha registrato cambiamenti rispetto al 2017, basterà pagare il 50% dell’imposta versata l’anno precedente. Ma bisogna tener conto che le imposte si pagano in base ai mesi reali di possesso (si considerano tali i periodi superiori ai 15 giorni): quindi se si è acquistato un immobile ad aprile, l’importo dovrà essere commisurato solo a tre mesi (e non a sei). Lo stesso vale per la base di calcolo: se il possesso o una modifica, ad esempio da prima a seconda casa, sono cambiati nel corso del 2017, sarà necessario ricalcolare l’imposta piena per l’intero 2017 e poi suddividerla a metà.
E’ anche possibile pagare l’intero importo del 2018. Ma in questo caso bisogna tener conto delle aliquote e degli sconti adottati dai comuni nel 2018.
Per gli immobili dati in affitto è previsto che una quota della Tasi, tra il 10 e il 30%, venga pagata dal conduttore se non la utilizza come prima casa: in ogni caso, quest’importo, anche se non dovuto o non pagato dall’inquilino, non va versato dal proprietario. Se il comune non indica la quota dell’affittuario, questa si considera pari al 10%.